Il primo alert sul Coronavirus ai medici di famiglia è partito questa mattina dalla sezione di Roma della Federazione dei camici bianchi territoriali, la Fimmg. A seguire Milano. Poi, la Federazione nazionale ha deciso di informare tutti i medici di base con i dati di cui dispongono l’Istituto superiore di sanità (Iss) e il Ministero della salute. Descrizione dei sintomi e percorsi epidemiologici aggiornati sono il primo passo per poter monitorare la situazione sul territorio. Dal canto loro gli specialisti della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) hanno messo a disposizione delle istituzioni una unità di crisi per l’immediata elaborazione di protocolli. Ma sia la Fimmg che la Simit chiariscono con forza: “Al momento non ci sono motivi di allarme in Italia”. “Vanno predisposte tutte le azioni necessarie affinchè la popolazione possa stare tranquilla, soprattutto tenendo conto che in questo momento l’influenza stagionale sta raggiungendo il suo picco”, spiega il segretario nazionale di Fimmg Silvestro Scotti.
“I sintomi del Coronavirus – dice – sono praticamente sovrapponibili con quelli dell’influenza. I cittadini devono sapere che i medici di base sono informati ma è anche importante che non si crei la psicosi con corse inutili al pronto soccorso per dei normali sintomi influenzali”. L’infettivologa Maria Corongiu, presidente di Fimmg Roma, che per prima questa mattina ha inviato un avviso ai colleghi lo dice chiaramente: “A Roma c’è un aeroporto internazionale con alcuni voli settimanali dalla città di Wuhan, inoltre c’è una consistente comunità cinese che gestisce negozi e ristoranti, quindi abbiamo ritenuto opportuno diffondere le informazioni necessarie a tutti i medici di famiglia”. Insomma, nessun allarmismo, ma attenzione e sorveglianza. Dello stesso avviso il vice presidente di Simit Claudio Mastroianni: “Prendere gli accorgimenti necessari non significa che l’epidemia sia fuori controllo o che abbia assunto proporzioni tali da costituire un pericolo per il mondo, e quindi per l’Italia”. E conclude: “La conoscenza approfondita del virus, la prevenzione e il monitoraggio delle infezioni con la sorveglianza dei contatti sono misure cruciali per evitare la diffusione su larga scala. E’ importante identificare rapidamente i casi sospetti e mettere in atto le misure di coordinamento integrato che hanno permesso di controllare altre recenti epidemie”.