SARNO – La grande paura è passata ma per molte ore il fronte di fuoco sul monte Saretto ha tenuto col fiato sospeso la popolazione di Sarno. Un incendio di dimensioni particolarmente ampie: per il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha attivato la macchina necessaria alla messa in sicurezza del territorio, si tratta di una “evidente matrice dolosa e per questa ragione non può rimanere impunito. Un atto scellerato che mette a grave rischio idrogeologico un territorio fortemente instabile”. La cittadina ha vissuto per ore momenti di grandissima tensione. Il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, nella serata di ieri aveva invitato “i cittadini a tenere le finestre chiuse e ad uscire solo in caso di necessità”. Disposta la chiusura precauzionale delle scuole, i cittadini residenti a ridosso della zona pedemontana, interessata dall’incendio, hanno dovuto lasciare obbligatoriamente le proprie case e recarsi o da familiari e amici, o in alternativa presso l’Istituto Baccelli in via Matteotti, dove hanno potuto trascorrere la notte al sicuro.
Circa 200 gli sfollati che poi nella giornata di oggi sono rientrati nelle proprie case, mentre lunedì riprenderanno regolarmente le attività scolastiche in tutti i plessi di ordine e grado. Il sindaco ha chiesto l’intervento dell’Esercito per pattugliare le zone pedemontane in questo periodo e presenterà un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere lo stato di calamità naturale in quanto il 90% della pineta è andata distrutta. In queste ore è stato aperto un fascicolo da parte della Procura di Nocera Inferiore. Si sono rincorse voci sul coinvolgimento di alcuni minorenni, un fatto che i Carabinieri, al momento, ufficialmente non confermano. Per fonti del Comune “si tratta sicuramente di un incendio doloso. Ma al momento si escludono atti collegati alla criminalità organizzata, piuttosto parrebbe una bravata di ragazzi”. Si attendono ora conferma dall’indagine della magistratura.
Situazione difficile sul fronte incendi, comunque, in tutto la Campania. Uno è scoppiato a Sant’Antonio Abate in via Nocerelle e ha provocato allarme tra le popolazioni dei paesi circostanti. Un’ alta nube nera ha il cielo sulle case e, sospinta dal vento, è giunta fino a Castellammare di Stabia. A prendere fuoco, verso le 11, è stato un allestimento molto ampio di serre di un’impresa florovivaistica. Un incendio, poi domato dai vigili del fuoco, è invece divampato all’interno del campo rom di Scampia, periferia nord di Napoli. A prendere fuoco tre baracche, probabilmente a causa di un corto circuito. L’incendio, che ha provocato una colonna di fumo nero visibile anche da altre zone dell’area nord di Napoli (dall’Asse Mediano a Capodimonte, come dalla vicina Mugnano) è il secondo episodio in una settimana in quell’area.