Non troverete il suo nome tra le pagine di un romanzo sulla camorra. Anche se le terrificanti imprese criminali di cui è accusato hanno ispirato, in questi anni, libri e fiction di successo. Per l’Antimafia il vero killer di Gomorra è un ragazzo magro di appena 30 anni. Un giovane della provincia, tirato su a pane e camorra nella periferia di Pompei. Nel regno del clan Cesarano, la cosca di cui suo padre, Ettore Russo, detto “Ettoruccio”, è stato per anni un pezzo da 90, braccio destro del superboss pluriergastolano Ferdinando Cesarano.
Ma lui, Francesco Paolo Russo, ha lasciato da tempo il fortino della cosca di Ponte Persica, arrivando a diventare un uomo di punta del clan Amato-Pagano, gli scissionisti di Secondigliano protagonisti della terribile guerra di camorra che ha insanguinato le strade di Napoli. Una guerra alla quale Russo junior avrebbe partecipato in prima persona, arrivando a diventare – come dicono i pentiti e alcune intercettazioni telefoniche dei suoi “rivali” – uno dei sicari più temuti.
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