In due giorni hanno visionato tutte le immagini delle telecamere di sorveglianza cittadine. Quelle che dall’autostrada portano su viale Europa e quelle che, poi, conducono fino alla zona di Scanzano. Gli investigatori, che sono sulle tracce della banda che venerdì ha messo a segno un colpo da 90mila euro all’ufficio postale di Scanzano, sono convinti di due cose. La prima è che chi ha agito non poteva non conoscere con dovizia di dettagli la mappa dell’ufficio postale, i movimenti dei vigilantes che da poco avevano consegnato circa 90mila euro. Ma soprattutto per la zona in cui è avvenuto il colpo, le forze dell’ordine sanno bene che il basista che ha organizzato tutto nei dettagli deve essere della zona. Impossibile per il controllo quasi militare del quartiere che la cosca dei D’Alessandro, egemone nell’area stabiese, ma che ha proprio a poche centinaia di metri da quello sportello postale, la sua roccaforte, non fosse a conoscenza di quell’operazione quasi militare. Una rapina choc quella avvenuta nel quartiere collinare di Castellammare di Stabia. Un piano studiato fin nei dettagli dai malviventi che hanno impiegato pochissimi minuti per mettere a segno il colpo e dileguarsi nel nulla. Sul posto, subito dopo la rapina, sono arrivati gli agenti del commissariato di polizia, agli ordini del primo dirigente Vincenzo Gioia.
CASTELLAMMARE, CRONACA
3 marzo 2019
Castellammare. Poste, caccia al basista locale. Colpo con il placet del clan