NAPOLI – Asl ed Ospedali della Campania non rispettarono i parametri della spending review del Governo Monti, che imponeva, nel 2012, un taglio della spesa sanitaria del 5%, procurando un danno erariale complessivo di 4,8 milioni di euro alla Regione. Questa l’accuse della Procura regionale della Corte dei Conti della Campania, che ha depositato 12 citazioni nei confronti di altrettanti direttori generali, direttori sanitari ed amministrativi, e dei referenti responsabili per l’ attuazione del decreto legge 95/12. Le indagini, coordinate dal viceprocuratore generale Francesco Vitiello, sono partite dalla rilevazione di spese anomale nei bilanci della Regione Campania e sono state condotte dallaGuardia di Finanza di Nola. Coinvolte la gran parte delle strutture sanitarie dellaCampania: le Asl di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, Napoli 2 Nord, Napoli 3 Sud; l’ Azienda Ospedaliera dei Colli, l’ Azienda Ospedaliera della ex S.U.N., ora”Università Luigi Vanvitelli”, l’Istituto per i tumori Pascale(Napoli), l’ Azienda Ospedaliera Moscati (Avellino)l’ Azienda Ospedaliera Rummo (Benevento) e l’ Azienda Ospedaliera Ruggi d’Aragona (Salerno). “Nonostante l’ esistenza di un cogente obbligo di riduzione del 5% della spese – afferma il procuratore generale della Corte dei Conti della Campania, Michele Oricchio – al fine di razionalizzare le risorse in ambito sanitario e di conseguire una riduzione dei costi per acquisto di beni e servizi, le strutture pubbliche non hanno provveduto ad adempiere puntualmente tale incombenza, producendo in tal modo un ingiustificato ed illegittimo aggravio di spese per le casse dell’ente regionale pari a quasi 5 milioni di euro”. Il contenimento delle spese – aggiunge il procuratore Oricchio – “ha subito un significativo incremento solo dopo l’avvio delle attività istruttorie della Procura contabile”. Gli accertamenti della Procura della Corte dei Conti hanno ricostruito l’ intera procedura amministrativo-contabile della Regione Campania e delle singole direzioni sanitarie ed ospedaliere per riuscire a ridurre le spese nella misura del 5%ed hanno rivelato – afferma il procuratore Oricchio – “la colposa insufficienza” dell’attività svolta in questo senso.
CRONACA
1 febbraio 2019
La Corte Conti indaga 12 manager della sanità campana. Danno erariale da 4,8 milioni di euro