Torre del Greco. Il «fantasma» di Ciro Borriello agita il sonno del sindaco Giovanni Palomba. è bastata una puntura di spillo – il provocatorio post pubblicato su Facebook dall’ex primo cittadino, pronto a tornare in campo alla luce dei disastri dell’attuale amministrazione comunale – a fare saltare i nervi allo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio. Arrivato a mettere da parte l’abituale ironia sfoderata perfino davanti alle telecamere di «Striscia la notizia» arrivate in città per documentare il disastro-rifiuti a Torre del Greco per dare vita a un vergognoso e furibondo litigio capace di macchiare l’immagine da «beato politico» costruita durante i primi sei mesi di mandato a palazzo Baronale.
Il diavolo e l’acqua santa
La scintilla è scoccata all’arrivo di Giovanni Palomba a palazzo Baronale, dopo una prima parte di mattinata trascorsa al complesso La Salle per provare a risolvere l’emergenza rifiuti in cui è piombata la città del corallo. Alla vista dell’ex vicesindaco Romina Stilo – la pupilla di Ciro Borriello, impegnata in una riunione di commissione insieme a vari consiglieri comunali – il leader della carovana del buongoverno si è lasciato andare al solito repertorio di battute e freddure. Ma in pochi minuti l’aria si è surriscaldata, quando il primo cittadino si è lanciato in velenose riflessioni sulle esternazioni social di alcuni ex assessori e del suo predecessore. Affondi davanti a cui la ricercatrice in genetica all’università del Sannio non è riuscita a trattenere una piccata reazione, difendendo a spada tratta l’operato della sua amministrazione comunale: «Ciro Borriello aveva il coraggio di prendere decisioni – lo «schiaffo» al temporeggiatore alla guida di palazzo Baronale – A differenza tua, era un sindaco con gli attributi». La volgare e irripetibile replica del sindaco – pronto a rivendicare «pittorescamente» la propria virilità, davanti agli allibiti testimoni del litigio – ha dato vita a un duello senza esclusione di colpi. In cui sono stati tirati in ballo sia l’arresto per corruzione di Ciro Borriello – attualmente a processo con l’accusa di avere incassato 20.000 euro al mese dai vertici della ditta Fratelli Balsamo per la gestione del business Nu – sia lo scandalo Falcucci degli anni Ottanta, costato il carcere al padre di Giovanni Palomba. Un’escalation di accuse e veleni culminata con la richiesta di dimissioni avanzata dal sindaco alla rivale – a cui è stato «elegantemente» ricordato di non essere riuscita a raggiungere neanche il ballottaggio – e sintomatica dell’attuale «livello» della classe politica cittadina.
Le reazioni a freddo
Mentre il primo cittadino si è lasciato l’increscioso «incidente» alle spalle, Romina Stilo non ha perso l’occasione per stigmatizzare il comportamento del sindaco: «Il primo cittadino è andato in tilt per i post scritti da me e dall’ex sindaco: post in cui viene fotografato l’attuale situazione attuale dei rifiuti in città – le parole dell’ex vicesindaco – Il suo attacco ha superato i limiti di una sana contrapposizione politica tra maggioranza e opposizione. Faccia un regalo a una città delusa e in ginocchio: si dimetta».