«Non aprire prima di Natale, sennò potrebbe esplodere». Per i vertici del Comune di Pompei è sembrata una minaccia, un terribile avvertimento, tanto da allertare gli artificieri di Napoli per un allarme bomba. Per lei, mittente della lettera, una professoressa in pensione, era soltanto un messaggio pieno d’amore. L’esplosione alla quale alludeva era quella che sentiva nel suo cuore, un cuore che in segreto non ha mai dimenticato un uomo, un noto professionista di Pompei, ex dipendente dell’Ente. Gli ha scritto a distanza di anni, inviandogli un libro di poesie a Palazzo de Fusco. Voleva dimostrargli di non aver mai cancellato quei sentimenti, che quei versi le ricordassero i tempi felici vissuti. Quella frase, però, è stata fraintesa. E per interminabili minuti è scattata la psicosi terrorismo nelle stanze del Municipio di Pompei. Nell’ufficio protocollo sono arrivati gli artificieri del capoluogo partenopeo che hanno immediatamente sgomberato il locale. Poi la dolce scoperta, un libro d’amore come regalo di Natale. Un libro destinato all’amante segreto, mai dimenticato nonostante il legame “proibito”.
CRONACA, Pompei
21 dicembre 2018
Pompei. Allarme bomba in Comune. Era solo un libro di poesie