Cave di rifiuti, discariche autorizzate dallo Stato e vasche di epoca borbonica trasformatesi in bombe ecologiche. La mappa della morte dell’area Vesuviana passa per quattro punti cardine. L’emergenza tumori finita al centro di una discussione in Parlamento, con il ministro alla salute costretto a richiamare uno studio dell’Istituto Superiore della Sanità per far luce su un allarme finito sotto traccia nell’ultimo periodo, è diventata una triste quotidianità per migliaia di persone che vivono all’ombra del Vesuvio. Esperti, proprio in quello studio ripreso dal ministro Giulia Grillo, hanno accertato che la vicinanza a esalazioni e ad agenti tossici, quali discariche e roghi killer, ha avuto una forte incidenza nella nascita di patologie neoplastiche e sugli indici di mortalità legati ai tumori (lo studio chiuso nel 2015 faceva riferimento a dati presi tra il 2003 e il 2011). Numeri allarmanti tra la provincia di Caserta e quella di Napoli, dove tantissimi Comuni sono finiti al centro dell’inchiesta medica portata avanti dall’IstiSan. E all’ombra del Vesuvio di zone legate a sversamenti e roghi tossici sono tante. Una mappa di morte e malattie senza fine.
CRONACA, Vesuviani
14 novembre 2018
Cave, rifiuti e vasche. Mappa della morte sotto al Vesuvio