IN TRINCEA PER LA LIBERTÀ – Ecco cosa accade quando si fa carriera sulle fake news. “La camorra entrò nelle edicole e ordinò di non vendere Metropolis. Noi non arretrammo. (…) o facciamo perché è il nostro lavoro, e perché abbiamo sempre sentito lo Stato dalla nostra parte. Quello stesso Stato col quale abbiamo firmato un patto che continuiamo a rispettare, nonostante i venti della crisi (…) Adesso il potere allergico alla democrazia e al confronto vuole eliminarci. Già, proprio come tentò di fare quella mattina la camorra. In questo caso Luigi Di Maio è il mandante, Vito Crimi l’esecutore, il taglio dei contributi all’editoria è l’arma di un delitto che il Movimento 5 Stelle organizzano per bruciare l’ennesima strega sul rogo della loro politica medievale” le parole che si leggono sull’editoriale di oggi di Raffaele Schettino contro le dichiarazioni di Luigi Di Maio sulla volontà di tagliare i finanziamenti pubblici all’editoria. “Si parla di promesse elettorali e volontà popolare dimenticando che l’informazione, quella libera, spesso va anche contro la volontà popolare, non la segue”. I finanziamenti pubblici non sono a vantaggio dei grandi nomi dell’editoria, ma delle piccole realtà che ogni giorno garantiscono una pluralità di notizie seguendo, con maggiore attenzione, la quotidianità locale. Il mio sostegno va alla redazione di Metropolis e tutte le testate, indipendentemente dalla linea editoriale, che sono vittime del mal pensiero comune. Questo è il motivo per cui bisogna continuare a fare il proprio lavoro e lottare contro coloro che con la disinformazione costruiscono carriere e sono allergici alla libertà di stampa.
CRONACA, metropolis
25 ottobre 2018
Francesco Emilio Borrelli: i finanziamenti pubblici non sono a vantaggio dei grandi nomi dell’editoria