Pescara – “Dobbiamo insegnare la legalità ai giovani che però spesso oggi non hanno esempi: i giovani hanno invece bisogno di trascinatori. Vivono in un momento oggi in cui tutto per loro è difficile”. A sostenerlo è il prete anti-camorra don Luigi Merola, intervenuto a Pescara alla presentazione del libro “La Speranza Oltre Le Sbarre” – scritto dalla giornalista Rai Abruzzo Angela Trentini e dal teologo Maurizio Gronchi – al quale è stato assegnato il Premio Borsellino 2018. “Non hanno spesso un progetto di vita – ha aggiunto – e per questo noi dobbiamo intervenire specialmente sui genitori, perché spesso succede che i genitori si vestono da bambini e i bambini si vestono da adulti. Oggi purtroppo sulla legalità ci sono ancora pochi cirenei, poche persone di buona volontà, perché solo la squadra, e non il solista, salverà questo Paese”. “A Napoli abbiamo fondato ‘A voce de Creature’, una associazione che è oggi una realtà meravigliosa – ha ricordato – in assenza delle istituzioni e vuoto di luoghi di aggregazione. L’obiettivo è salvare questi giovani. Tenerli lontani da droga, alcool e criminalità, e lo facciamo andando spesso in giro per le scuole per incontrare tanti ragazzi, perché parlando con loro, e facendoli studiare, lavorare e impegnandoli, possiamo dare loro una speranza per il futuro. Grazie anche a Falcone e Borsellino, oggi stiamo facendo sì che la legalità sia comunque pane quotidiano del nostro impegno”. Don Luigi Merola aveva ricevuto il Premio Borsellino nel 2009.
CRONACA
21 ottobre 2018
Minori: don Merola, insegnare legalità, giovani senza esempi