Un boato, poi il silenzio. Mentre i pezzi di vetro delle vetrine frantumate lentamente finiscono sul marciapiede. Una vecchia s’affaccia al balcone, indossa ancora il pigiama. Di lì a poco quelli che usciranno in strada per provare a capire cosa sia accaduto nel cuore della notte diventano decine. Mentre le sirene delle auto dei carabinieri provano a farsi spazio tra la folla. Sono da poco passate le 4 e San Giuseppe Vesuviano viene svegliata da un’esplosione fortissima. E’ una bomba carta lanciata contro una pizzeria del centro storico della cittadina vesuviana, a neanche cento metri di distanza dal Santuario cittadino e a poche centinaia di metri dal municipio di piazza Elena d’Aosta. La camorra alza il tiro e devasta con un ordigno potentissimo una nota pizzeria di piazza Garibaldi – Fratelli Grassia – già all’inizio dell’estate al centro di un raid di piombo nel cuore della notte. Una vicenda strana su cui i carabinieri della stazione di San Giuseppe Vesuviano e quelli della compagnia di Torre Annunziata, coordinati dal maggiore Simone Rinaldi, hanno acceso i riflettori. Sembra non essere la solita storia legata al business delle estorsioni ai danni dei commercianti. Sembra essere molto di più. Appare più una vendetta trasversale, legata alla guerra di camorra che riguarda due clan napoletani da settimane in lotta tra loro: i Rinaldi-Reale e i Mazzarella-D’Amico che operano a Napoli Est, capaci di scatenare il terrore in un tranquillo paesino nel cuore della provincia.
CRONACA, Vesuviani
10 settembre 2018
San Giuseppe Vesuviano. Pizzeria distrutta da una bomba, dietro il raid potrebbe esserci la faida tra i Rinaldi e i Mazzarella