L’eruzione improvvisa del Vesuvio o nei Campi Flegrei prevede la mobilitazione di 700mila persone alle pendici del vulcano e altre 500mila nell’area a ridosso di Pozzuoli. I dati emergono dai piani di evacuazione dei comuni che ricadono sia nella zona rossa, quella che potrebbe risultare la piu’ colpita dagli eventi, sia nella zona gialle, dove l’emergenza sarebbe piu’ contenuta. “E’ chiaro che accanto a queste persone altre si muoveranno informa autonoma, anche ben prima che si arrivi all’emergenza piena – spiega il capo dipartimento della Protezione Civile regionale campana, Raffaele Pinto – e noi contiamo di spostare in forma assistita il 50% della popolazione”. I piani, sia per i Campi Flegrei, sia per l’area vesuviana, prevedono l’accompagnamento in aree di raccolta, nelle quali gli sfollati saranno accolti e gestiti dalla protezione civile delle regioni che li ospiteranno per il periodo di emergenza. “Per i Campi flegrei – aggiunge Pinto – abbiamo intenzione di realizzare una grande esercitazione entro il prossimo anno. Non sappiamo quante persone coinvolgeremo, perche’ tutto dipende dalle adesioni dei comuni, che dovranno segnalarci magari qualche quartiere che andrebbe tenuto sotto osservazione per questioni di viabilita’ o di particolare densita’ abitativa”. Una sezione specifica del decimo congresso internazionale ‘Cities on Volcanoes’ in corso a Napoli riguarda proprio l’esame della situazione nelle due aree a rischio vulcanico. Attualmente gli scienziati calcolano un rischio medio sulle due zone che investirebbero anche la citta’ di Napoli. “Non sappiamo quando potrebbe verificarsi un’eruzione – spiega il presidente di Ingv, Carlo Doglioni – ma sappiamo che ci sara’. Le fasi geologiche spesso superano la vita del singolo, ma e’ nostro compito di ricercatori lavorare per avere precursori sempre piu’ affidabili nell’attivita’ di monitoraggio”.
CRONACA, Napoli
3 settembre 2018
Vesuvio. Quasi un milione di persone da far evacuare