Torre del Greco. Non solo rose e fiori per il debutto dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba. Tra i bouquet consegnati dal primo cittadino a tutte le «quote rosa» presenti in aula non sono mancate, infatti, le spine. Perché l’erba gramigna – come l’autore del primo cambio di casacca, appunto Simone Gramegna – comincia a spuntare tra i banchi della maggioranza. E a «minacciare» i già precari equilibri della carovana del buongoverno uscita vincitrice dalle elezioni di giugno.
Il giuramento del sindaco
In un’aula piena come un uovo, lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio ha aperto i lavori dell’assise con il giuramento da sindaco: indossata non senza difficoltà la fascia tricolore – prima «dimenticata» in segreteria generale e poi infilata al contrario per due volte, al punto da rendere necessario l’intervento del factotum Luigi Pepe – Giovanni Palomba ha confermato il proprio impegno per Torre del Greco e lanciato all’opposizione un appello alla «collaborazione». Un discorso di pochi minuti, salutato con un applauso liberatorio dai banchi della maggioranza. In assoluto silenzio, invece, gli esponenti dell’opposizione con buona pace del «garbo istituzionale» in cui dovrebbero essere specializzati l’ex senatore Nello Formisano e il «moralizzatore» Valerio Ciavolino.
Il capo dell’assise
Nessuna difficoltà per l’elezione del presidente del consiglio comunale: Felice Gaglione – mister 1.400 preferenze in tandem con Iolanda Mennella, grazie alla «benedizione» del consigliere regionale Loredana Raia – non ha incontrato difficoltà a essere eletto al primo colpo. Diciotto i voti per il funzionario dell’Asl Napoli 3 Sud capace di convincere due colleghi della minoranza – verosimilmente Mario Buono e Alessandra Tabernacolo, poi ricompensata con la nomina all’interno della commissione elettorale comunale – a puntare sul suo nome. Plebiscitaria l’elezione del suo vice: l’ex vicesindaco Antonio Spierto, grazie ai 21 voti raggranellati in aula, sarà il numero due dell’assise.
Il cambio di casacca
Una volta chiusi gli scrutini è arrivato l’annunciato colpo di scena: Simone Gramegna – il debuttante fino a oggi noto solo per la vicenda del video-scandalo fuori ai seggi di corso Garibaldi – ha ufficializzato il cambio di casacca da Insieme per la città, la lista civica fondata da Alfonso Ascione, a La Svolta di Ciro Piccirillo. Tutto sotto la regia dell’onorevole Antonio Milo e dell’ex consigliere comunale Salvatore Antifono. Un chiaro «messaggio» al sindaco Giovanni Palomba, dopo l’ufficializzazione di una giunta in cui la lista civica guidata dal «coccodrillo» di Leopardi non è rappresentata da assessori. Perché in maggioranza, evidentemente, non sono tutte rose e fiori.