Torre del Greco. Il sindaco e l’assessore all’ambiente alzano bandiera bianca davanti alle proteste di cittadini e associazioni per la trasformazione dell’ex pinetina di Enrico De Nicola in una discarica a cielo aperto: non esiste, al momento, un piano di salvataggio per l’eco-scempio di via Tironi. Eppure il primo cittadino Giovanni Palomba aveva promesso in campagna elettorale la rimozione delle isole ecologiche in città – fortemente volute dall’ex sindaco Ciro Borriello – per promuovere il servizio porta a porta di prelievo dei rifiuti. Una promessa destinata – magari un giorno, risolti i problemi con il consorzio Gema – a diventare realtà, ma al momento ferma al palo. Non a caso, l’ex super poliziotto e attuale assessore con delega all’ambiente Pietro De Rosa dribbla le polemiche provenienti dal quartiere a ridosso della «bomba ambientale» di via Tironi, dove cittadini e associazioni si sono uniti per chiedere la cancellazione dell’ecopunto realizzato di fronte alla dimora del primo capo di Stato. Se qualcuno si fosse aspettato una rapida risposta dalla politica, come magari «interverremmo per salvare la storia di questa città» si dovrà ricredere in fretta. I motivi sono molteplici, ma semplici. Ovviamente l’amministrazione comunale deve rispettare l’attuale capitolato d’appalto e i tempi per la variazione promessa dal sindaco Giovanni Palomba sembrano decisamente lunghi.Perché all’ordine del giorno non c’è un piano salva-storia. «Farò quanto ribadito dal sindaco in campagna elettorale, ma la cosa richiederà tempo – conferma Pietro De Rosa – attualmente posso garantire che siamo già a lavoro per risolvere alcune problematiche relative alle isole ecologiche cittadine: a partire dalla massiccia presenza di ingombranti causata da un malfunzionamento degli impianti di smaltimento in Campania. Inoltre, già in questi giorni sono state effettuate pulizie straordinarie». Ma ai cittadini e, in particolare, agli abitanti di via Tironi che si sarebbero aspettati una risposta rassicurante riguardo all’eco-scempio per eccellenza, l’assessore può solo rimarcare: «Sarà fatto ciò che il sindaco ha ribadito in campagna elettorale». Per chi, dunque, aveva sperato in una soluzione-lampo non resta che aggrapparsi all’idea di un’utopica e veloce presa di coscienza da parte della classe politica chiamata a guidare Torre del Greco. Di fatto, a dispetto della recente bonifica annunciata dall’assessore Pietro De Rosa, la situazione all’ecopunto della discordia era visibilmente al di là di una condizione igienico-sanitaria accettabile: legno, vecchi mobili, abiti sparpagliati ovunque e un odore nauseabondo capace di aggredire l’intero quartiere scelto dal primo capo di Stato. E in realtà i problemi non sussistono non solo l’isola ecologica in questione, che non vive un momento felice, perché il problema rifiuti continua ancora a persistere in gran parte della città: dalla zona porto fino a via Tironi e ovviamente anche in via Nazionale e dintorni.
CRONACA, Torre del Greco
20 luglio 2018
Torre del Greco, discarica nell’ex pinetina di De Nicola: il sindaco già alza bandiera bianca