Tragedia di Natale
L’imbianchino 32enne era sul suo scooter ma finì la corsa contro un palo della luce Sono trascorsi 170 giorni dall’impatto fatale in viale delle Puglie, il caso si chiude
Elena PONTORIERO Gragnano Anche l’ultima speranza di conoscere la verità sta svanendo per la famiglia di Angelo Cesarano, l‘imbianchino 32enne morto sul colpo in un incidente stradale il giorno di Natale. Una tragedia. Una di quelle a cui non si hanno risposte.
L’indagine, troppo complicata e senza i risultati sperati, termina con la richiesta di archiviazione. E’ quanto si apprende dopo una battaglia legale da parte del difensore della famiglia Cesarano, che ha cercato in tutti i modi di arrivare a una svolta, soprattutto a un ipotetico colpevole. Un tratto di strada piuttosto isolato e fuori dal campo delle telecamere di videosorveglianza. Testimoni arrivati sul posto pochi secondi dopo lo schianto. Nessun appiglio che ha potuto ricostruire la dinamica dell’incidente che è costata la vita a un giovane papà, che è finito contro un palo della pubblica illuminazione deviando il percorso. Il motivo? Un grande interrogativo che tale resterà. Due figli piccoli e un terzo in arrivo, Angelo Cesarano aveva da poco lasciato la casa coniugale per andare in ospedale a far visita al padre ricoverato in un reparto del San Leonardo. A Natale. Una data che mai potranno dimenticare i familiari dell’imbianchino che a casa non è più tornato vivo.
Il fiocco nero del lutto è stato sostituito l’8 marzo 2018, quando è nata la terzogenita di Angelo Cesarano. Angela. Oggi, a 170 giorni dall’incidente mortale in viale delle Puglie resta tanto dolore quanto rabbia per la famiglia del 32enne che, temendo l’archiviazione del caso, aveva tentato un primo appello. «Chi ha visto parli, ci aiuti a capire cosa sia successo ad Angelo». Un vuoto.
Una serie di perizie erano partite al seguito del sequestro dello scooter su cui viaggiava Angelo Cesarano. Ma forse non sono bastate. E i rilievi avevano addirittura incluso il palo della luce e il marciapiede, il punto di collisione di Angelo Cesarano morto sul colpo per «trauma da impatto». Un corsa contro il tempo per lasciare che le indagini andassero avanti nella speranza di poter ricostruire gli ultimi istanti di vita del giovane papà. Eppure a essere ascoltati erano stati una ventina di passanti che si erano ritrovati sul posto dell’incidente pochi istanti prima o dopo.
Chi e cosa hanno visto gli automobilisti in transito in viale delle Puglie il pomeriggio del 25 dicembre 2017? Un incidente che è costato la vita ad Angelo Cesarano e che resta ancora avvolto da mille dubbi. Tra i testimoni anche i primi soccorritori che hanno richiesto l’intervento del 118.
L’incidente fatale
Era il 25 dicembre 2017, alle 17 Angelo Cesarano, imbianchino di 32 anni, uscì di casa salutando moglie e figli per recarsi in ospedale dove era ricoverato il padre. E’ l’ultima volta che i suoi lo videro in vita. Lungo viale delle Puglie il 32enne in sella alla sua moto si schiantò contro un palo della pubblica illuminazione e morì sul colpo per le conseguenze del trauma cranico. I medici, successivamente, ne accertarono anche la frattura di un piede, con ogni probabilità conseguenza dell’impatto, oppure, ferita riportata nel disperato tentativo di non perdere il controllo dello scooter.