La denominazione della chat di WhatsApp è tutta un programma: “Cattive abitudini”. E’ un gruppo di messaggistica istantanea a cui partecipano quei cinque ragazzi che, secondo la Procura di Torre Annunziata, hanno violentato a turno la turista inglese di 50 anni che alloggiava nell’hotel di Meta.
Gli investigatori, oltre ai dialoghi, hanno tra le mani anche una foto di quella notte: non ci sono i volti dei ragazzi né quello della donna, si vede esclusivamente il corpo che – per la Procura – è quello della turista. In effetti ci sarebbe pure un video dello stupro di cui alcune tracce restano in chat. Ma alcuni mesi fa, quando scattarono i sequestri, il filmato è sparito. Ora si indaga per capire se è possibile che qualcuno ha cancellato il video accedendo ad iCloud, che consente da un dispositivo fisso di poter utilizzare a proprio piacimento il materiale.
Turista inglese stuprata a Meta in lacrime davanti agli agenti inglesi