Torre del Greco. «L’unione fa la forza». E’ il concetto alla base dell’idea promossa da un gruppo di ex consiglieri comunali per «spostare gli equilibri» in vista del la corsa alle urne del prossimo 10 giugno e lanciare Giovanni Palomba – il figlioccio della Dc capace di mettere insieme tutti gli scontenti dell’ex sindaco Ciro Borriello – alla conquista di palazzo Baronale. «Con uno scenario politico così frantumato – il ragionamento di chi, in teoria, può contare su un ampio serbatoio di voti – riuscire a costruire una lista civica da 10.000 preferenze potrebbe decidere il risultato delle elezioni». Dal pensiero all’azione sono bastati due giorni, il tempo di organizzare una sorta di «consiglio comunale» aperto solo ai dissidenti della passata squadra di governo cittadino.
I nomi e i numeri
All’incontro si sono presentati in dieci, affascinati dall’idea di una «super-lista» in grado di sbaragliare la concorrenza e garantire un nutrito numero di scranni a palazzo Baronale. A dirigere i lavori proprio l’ex capo dell’assise Pasquale Brancaccio: il politico-ultrà – candidato nel 2014 con la civica-schiacciasassi «Borriello Sindaco», capace di piazzare 10 nomi all’interno della squadra di governo cittadino – porterebbe, insieme ai suoi 726 voti, il tesoretto costituito dalla forza elettorale dei suoi alleati. Ovvero, Ciro Guida e Carmine Gentile – rispettivamente 723 voti e 642 voti nel 2014 – a cui aggiungere le 943 preferenze del «capitano» Antonio Spierto, punta di diamante della super-lista. Un’idea capace di attirare i due ex riferimenti di Donato Capone – rimasto fedele al progetto legato a Romina Stilo – oggi a caccia di un progetto in grado di garantire governabilità e stabilità: Felice Gaglione – primo in assoluto nel 2014 con i suoi 1.191 voti – e Gabriele Capuani, la rivelazione delle passate elezioni con gli 849 voti raggranellati con la civica «Borriello Sindaco», non hanno nascosto la propria disponibilità a scendere in campo con la «macchina da guerra» in fase di costruzione.
L’arrivo dei berluscones
Alla super-lista, inoltre, guardano con attenzione i tre baby-berluscones in fuga da Forza Italia: Luigi Caldarola, Stefano Abilitato e Antonio Trieste – tutti già pronti a prendere le distanze dall’ipotesi legata al nome di Luigi Mele come candidato sindaco – potrebbero a breve ufficializzare la rottura con il gruppo azzurro e saltare sulla corazzata in fase di costruzione. Un salto, eventualmente, in grado di spostare – in caso di conferma dei risultati del 2014 – la bellezza di circa 2.000 preferenze. La svolta del camaleonte Dinanzi a un fronte unico, lo stesso Ciro Piccirillo – il camaleonte della politica – potrebbe lasciare la «sua» lista civica La Svolta per sostenere la battaglia degli ex colleghi: un «rischio calcolato» considerato come la super-lista semplicemente confermando i risultati del 2014 toccherebbe quota 7.443. Ma l’obiettivo – aggiungendo qualche ulteriore pedina e le «donne giuste» in grado di portare un ulteriore valore aggiunto alla corazzata – sarebbe sfondare il muro dei 10.000 voti, in modo da eleggere 6 o 7 consiglieri comunali a cui poi aggiungere due o tre assessori in giunta. In pratica, in caso di vittoria, posto assicurato a tutti.
La suggestione Ascione
Davanti a un progetto così competitivo – in grado di regalare a Giovanni Palomba, a sua volta promotore della lista civica Ci vuole coraggio, la palma di favorito – perfino Alfonso Ascione potrebbe decidere di scendere direttamente in campo. «A quel punto – le conclusioni dei promotori della super-lista – nessuno potrà dettare condizioni, perché saremmo direttamente noi l’ago della bilancia della prossima corsa alle urne».