Niente accesso a Facebook dai computer dell’azienda, per evitare distrazioni ai dipendenti e garantire maggiore sicurezza ai dati. L’Asl Na 3 Sud s’adegua a una decisione già assunta da altri enti e società e da quasi una settimana i lavoratori si sono visti vietare l’utilizzo del social network. A disposizione dei 3.200 dipendenti del comparto e i poco più 900 dirigenti medici, ci sono circa 1.200 postazioni pc divise tra i distretti sanitari, gli ospedali e gli uffici e su tutti i computer dell’azienda è stato disabilitato l’accesso a Facebook.
La decisione
Secondo quanto filtra dai vertici dell’Asl Na 3 Sud, la decisione sarebbe stata presa principalmente per tutelare i dati sensibili. Insomma, non una punizione ai dipendenti che magari perdono tempo sui social network durante l’orario di lavoro, anche perché oggi basta un semplice smartphone per connettersi a Facebook, scrivere post e magari condividere qualche foto. Il pericolo – accedendo ai social network, attraverso il pc aziendale – è che qualche pirata informatico riesca a inserirsi sul sistema e accedere a dati sensibili, che chiaramente l’Asl ha il dovere di proteggere. Una decisione necessaria, dunque, che arriva addirittura con qualche anno di ritardo rispetto alle altre aziende sanitarie locali. In Veneto, addirittura, fu varato un regolamento che prevedeva anche una sorta di codice deontologico per i post su Facebook. Chi criticava troppo l’operato dell’azienda rischia di essere sanzionato. Un regolamento che poi fu bocciato dalla Cassazione, dopo il ricorso dei sindacati perché limitava la libertà d’espressione e di pensiero.
Restando nella pubblica amministrazione, l’accesso a Facebook è stato vietato sui pc del Comune già da diversi mesi. Stessa cosa all’Inps.