“Per le autorita’ messicane i nostri connazionali sono vivi e l’attivita’ investigativa si sta muovendo in questa direzione”. Lo ha detto l’avvocato Claudio Falleti che oggi, a Roma, ha preso parte a un incontro alla Farnesina al quale hanno preso parte, tra gli altri, alcuni familiari dei tre napoletani scomparsi dallo scorso 31 gennaio. Una riunione indetta per fare il punto sulla missione della scorsa settimana in centro America della delegazione italiana, guidata dal sottosegretario agli Esteri Enzo Amendola. “La missione – ha riferito l’avvocato delle famiglie degli scomparsi, Russo e Cimmino – si e’ svolta su tre livelli: politico, giudiziario e investigativo. Amendola ha prima incontrato il suo omologo messicano, poi ha avuto contatti con la procura di Guadalajara e con il vice governatore dello stato di Jalisco. Noi – ha detto ancora l’avvocato Falleti – dopo oltre 60 giorni di buio, chiediamo al nostro ministero dell’Interno che si attivi per ottenere l’invio di investigatori italiani sul posto”. “Il sottosegretario ha portato un messaggio forte in Messico: ‘Ci teniamo ai nostri connazionali e bisogna agire celermente’, ma i risultati continuano a tardare e l’angoscia cresce”, ha detto ancora l’avvocato Falleti. Alla Farnesina, insieme con l’avvocato Falleti, si sono recati Francesco Russo, figlio di Raffaele Russo – di cui non si hanno piu’ notizie dal 31 gennaio, insieme con il figlio Antonio e con il nipote Vincenzo Cimmino – Fortuna Russo, sorella di Raffaele, Vanessa Spagnuolo e Giovanni Cimmino, rispettivamente la moglie e il padre di Vincenzo Cimmino. Ha rinunciato ad andarci, invece, la moglie di Raffaele, Silvana Esposito.
Una foto tratta dal profilo Facebook di 24h Morelia mostra la foto dei tre italiani scomparsi, Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino, tutti originari di Napoli.+++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++
NAPOLI
30 marzo 2018
Napoletani scomparsi in Messico, il legale: “per gli inquirenti sono vivi”