Una sorta di Terrazza Martini nel cuore del salotto buono di Sorrento ospitato nel leggendario Circolo sorrentino. Sia chiaro: il gigante dei liquori non c’entra per nulla ed il progetto punta soltanto a imitarlo. Il sogno è quello di mettere su, a stretto giro, una location d’eccezione, esclusiva, tipo quella di Milano con scenario mozzafiato sul Duomo. Qui si parla dunque di Terrazza Sorrento-The clock, perché la cornice resta comunque d’eccezione e richiama a una borghesia di un tempo, sotto all’orologio storico di piazza Tasso. Stando alle indiscrezioni, sono già in produzione i rendering da sottoporre all’attenzione del Comune e dell’associazione che occupa l’edificio. Obiettivo: ottenere tutte le autorizzazioni del caso e stendere un accordo che accontenti tutti. Ma non sarà una trattativa facile. Perché all’interno dell’assemblea del Circolo stanno emergendo pesanti divergenze di vedute e non è detto che l’operazione possa andare in porto. Motivo di scontro è il fatto che il progetto della Terrazza rechi anche la firma di Alfonso Cascone. Si tratta del titolare del rinomato Fauno bar che nel 2015 è stato presidente dello stesso Circolo.
Il progetto
Se ne parlava tra il serio e il faceto da alcuni mesi ed ora l’affare appare poter assumere contorni più precisi e concreti. Tutto parte dal servizio buvette del Circolo sorrentino che, a quanto pare, rischia di essere sospeso già nel corso dei prossimi giorni. Motivo? Si parla di esigenze di bilancio seppur non ci siano conferme ufficiali neppure dal Comune. Da qui, a qualche socio di grido già impegnato nel settore ricettivo e del food in centro storico, è venuta in mente un’idea a dir poco accattivante. Ovvero: realizzare un bar d’alto livello all’ingresso del Circolo per gli ospiti importanti. Sia chiaro: l’immobile è interamente di proprietà del Comune di Sorrento che riscuote annualmente i canoni dall’assemblea. In prima linea, oltre a Cascone, ci sono lo chef stellato del ristorante “Il Buco” Giuseppe Aversa e l’imprenditore Ferdinando Ercolano.
I contrasti
La proposta è ancora allo stato embrionale ma all’interno del Circolo non si parla d’altro. Negli ultimi giorni sono scoppiate pesanti polemiche perché non tutti sono d’accordo sulla decisione di aprire a una nuova frontiera commerciale l’istituzione di piazza Tasso con il coinvolgimento del presidente Cascone nelle vesti di privato. E ciò potrebbe pure provocare una clamorosa fumata nera pure per i termini dell’intesa eventualmente da stipulare dopo le festività pasquali.
L’operazione
Ma come potrebbe essere messa a segno l’intera operazione? Nessun sub-affitto dei locali esterni come si era pensato inizialmente. Il Circolo sorrentino stringerebbe un accordo pluriennale con i tre imprenditori. Una sorta di service. Evidentemente l’affare potrebbe fare gola. Ma, secondo la triade Cascone-Aversa-Ercolano, rappresenterebbe anche un’opportunità di definitivo rilancio del centro storico. Con il corso Italia ormai quasi interamente rifinito con un nuovo assetto di arredo urbano, la Terrazza Sorrento diventerebbe uno strumento da proporre sul mercato ricettivo e pure per la stessa amministrazione comunale che, di rado, ha organizzato nelle sale interne iniziative culturali.
La proposta di affidamento è datata 7 marzo. E’ di tre pagine ed è firmata dai tre imprenditori intenzionati ad allestire a stretto giro la Terrazza Sorrento. Si tratta dello chef stellato Giuseppe Aversa, del titolare del Fauno Bar nonché presidente dello stesso Circolo sorrentino Alfonso Cascone e di Ferdinando Ercolano. Che prima di formulare la richiesta di intesa ora al vaglio dell’associazione hanno tentato di sondare il terreno con i soci e i frequentatori dei locali capendo già che l’affare divide e non poco. Ci sono veleni per via pure dei termini dell’accordo, che evidentemente può essere sempre modificato, come certificato dalla richiesta avanzata a firma dello studio legale dell’avvocato Gaetano Milano, ex vicesindaco e oggi amministratore delegato della Fondazione Sorrento. Ma quanto costerà il canone da riconoscere al circolo? Poco meno di 150mila euro in sei anni, circa 2mila euro al mese.
La proposta
Ci sono ben nove punti all’interno del documento di Aversa, Cascone ed Ercolano. Gli imprenditori, «unitamente alla gestione della buvette», vogliono prendere in affidamento esclusivo la corte esterna del circolo destinandola a terrazzo sorrentino, migliorata con un intervento di riqualificazione della stessa «a propria cura e spese sulla scorta di un progetto preventivamente rimesso» alla valutazione dell’associazione «finalizzandolo a realizzare uno spazio di intrattenimento e somministrazione da intendersi rappresentativo della dignità della città e del circolo». Eppure ci sono le postille su cui, oltre al coinvolgimento di Cascone, stanno aprendo squarci all’interno dell’associazione del circolo. E’ il secondo punto della proposta, in particolare, a far alzare la tensione. «I soci del circolo non avranno diritto a sostare nell’area esterna che sarà destinata alla fruizione pubblica per cui utilizzeranno la stessa solo per accedere agli spazi interni del circolo». Insomma: una sorta di divieto che non piace ai frequentatori del circolo che amano leggere i quotidiani e bere il caffè o l’aperitivo con vista su piazza Tasso. Ovviamente, gli imprenditori precisano che i soci avranno diritto a usufruire dei servizi offerti dalla gestione della corte esterna allo stesso modo degli altri clienti “esterni”. Non finisce qui. Ci saranno potenzialmente delle agevolazioni ai soci dell’associazione del Circolo, a patto però che i servizi igienici del fabbricato possano essere disponibili pure ai fruitori della Terrazza.
I costi
Evidentemente si parla di soldi. Aversa, Cascone ed Ercolano partono da una base di duemila euro di corrispettivo al mese per sei anni. Gli orari di apertura e chiusura del servizio terrazza e della buvette «dovranno essere concordati con l’associazione». La corte esterna sarà dotata di un impianto di climatizzazione e di un impianto di diffusione sonora. La manutenzione ordinaria della struttura – comprendendo le aiuole e le coperture – saranno a carico dei gestori esterni. E il personale? Lo pagherà il gestore della buvette mentre le utenze verranno sostenute dall’associazione.