Operazione “Cafè Chic”, la corte di Cassazione conferma le pene per i principali protagonisti della vasta operazione antidroga condotta nel 2014 dalla DDA di Salerno.
Un giro d’affari milionario: marijuana, hashish e cocaina acquistata all’ombra del Vesuvio e rivenduta nell’agro nocerino sarnese. La base logistica presso il bar “President Chic” avviato da un torrese e secondo la Procura, punto di ritrovo dei pusher. Quattordici gli arresti, ma a ricorrere contro la sentenza della Corte D’Appello di Salerno del giugno 2016 sono in quattro: Nicola Erriquez, 54 anni proprietario del “President”, la figlia Imma, 33 anni, Alfredo Faiella, 42 anni meglio noto come “’o parigino” e Alfonso Morello, 45 anni, finito anche nel vortice giudiziario che ha sgominato il clan Loreto Ridosso.
L’attività investigativa nasce dalle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia della Piana del Sele, Alfonso Sgroia. Il gestore del bar, Nicola Erriquez è considerato il personaggio centrale dell’inchiesta. Il 54enne di Scafati, originario di Torre Annunziata, secondo l’accusa sarebbe stato il punto di riferimento del sodalizio.