Esattamente un anno fa, a febbraio 2017, era stato condannato in primo grado a 4 anni e 8 mesi di reclusione, appena 4 mesi in meno rispetto alla richiesta della procura che ne aveva chiesti 5, di anni. Ieri per Raffaele Piccolo, il poliziotto della Postale accusato di essere lo stalker dei vip (e non solo), tra cui il calciatore stabiese Fabio Quagliarella e lo show-man Guido Lembo, si è aperto a Napoli il giudizio di Appello nei suoi confronti. Il processo, iniziato e subito rinviato a fine marzo per un difetto di notifica proprio nei confronti dell’unico imputato, verterà sostanzialmente sul tentativo del poliziotto di sovvertire il verdetto di primo grado, che prevedeva nei suoi confronti anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Non solo. Tutte le parti civili costituitesi nel corso del procedimento hanno ovviamente intenzione di procedere, poi, anche in sede civile per il risarcimento dei danni subiti. Il solo Fabio Quagliarella, tramite i suoi difensori, aveva già preannunciato una richiesta risarcitorie di cinquecentomila euro. E tutti i legali, accodandosi alla richiesta avanzata dagli avvocati Piera Di Stefano e Michele Di Somma, avevano chiesto e ottenuto il sequestro conservativo dei beni di Piccolo, tra cui una parte del suo stipendio mensile. Il
CRONACA
28 febbraio 2018
Castellammare. Stalker di Quagliarella, pignorata parte dello stipendio al poliziotto