Parla quattro lingue, tra cui l’italiano, e, per questo, e’ stato scelto come operatore in un centro che si occupa dell’accoglienza di profughi. Il suo accento ha inevitabilmente conservato l’inflessione del Mali, suo Paese d’origine, tanto che, quando ha chiamato i soccorsi alle tre di notte per segnalare che un profugo stava male, l’operatore non gli ha creduto e gli ha risposto che “le ambulanze sono in vacanza” con tono canzonatorio. L’episodio e’ successo lo scorso weekend a Gnarega Dembele, meglio conosciuto come Vie, maliano di 29 anni, con permesso di soggiorno, che presta servizio come mediatore in un alloggio per richiedenti asilo di Legnaro, gestito dal Gruppo R di Padova che lo ha reso noto. Solo la chiamata di un secondo operatore ha convinto il centralinista a mandare, finalmente, un’ambulanza. E ora Vie denuncia quello che definisce un episodio di razzismo sanitario: “Non mi hanno preso in considerazione, per questo ho deciso di non perdere tempo e di chiamare l’operatore della cooperativa. Non mi sono neanche arrabbiato, anche se ci sono rimasto male perche’ si trattava di un’emergenza”. Vie e’ arrivato in Italia nel 2011 a bordo di un barcone, ha vissuto per due anni nell’ex casa occupata Don Gallo a Padova e ha partecipato a un tirocinio con la cooperativa sociale Caresa’ di Piove di Sacco, che sta valutando di assumerlo con un contratto di apprendistato, anche per via della sua conoscenza delle lingue. Conoscenza che, evidentemente, non e’ bastata per essere preso in considerazione dall’operatore delle ambulanze contattato in prima battuta.
CRONACA
8 febbraio 2018
Straniero chiama ambulanza, l’operatore: “Sono in vacanza”