Durante la scorsa notte, una paziente al secondo mese di gravidanza, ricoverata presso la clinica Villa Stabia, si è sottoposta ad una visita ginecologica nel vicino ospedale San Leonardo per comprendere le ragioni di alcune anomalie che da qualche giorno stava riscontrato durante la gestazione. Accompagnata dal marito per sottoporsi ad una visita medica più approfondita, la donna ha scoperto che il cuoricino del piccolo che portava in grembo aveva smesso di battere. I suoi timori, dunque, si sono rivelati fondati e la triste diagnosi ha gettato nello sconforto i due coniugi, con differenti reazioni.
Mentre la donna è scoppiata in lacrime, l’uomo ha sfogato la sua rabbia dando in escandescenza. Attimi di follia che hanno allarmato i medici, gli infermieri e soprattutto i numerosi pazienti presenti tra le corsie dell’ospedale, in particolare le altre donne in gravidanza, per le quali lo choc rischiava persino di produrre inopinate conseguenze. L’uomo è stato invitato alla calma dai presenti, ma sono trascorsi diversi minuti prima che la collera lasciasse il posto all’avvilimento e alla consapevolezza che ormai non c’era davvero più nulla da fare. I medici di turno hanno riscontrato poco dopo danni consistenti alla porta d’ingresso del reparto di ginecologia, il cui riquadro in vetro è finito in frantumi. Ma intanto la vicenda va a turbare la quiete di un reparto che rientra a tutti gli effetti tra le eccellenze della sanità sul territorio con oltre mille parti registrati nel 2017, un recente restyling e la possibilità di assistere tutte le gravidanze a rischio con l’introduzione della terapia intensiva neonatale. «Abbiamo richiesto una guardia giurata a presidio fisso del reparto di ginecologia del San Leonardo – spiega il direttore sanitario Savio Marziani – per garantire la sicurezza di neonati, donne in gravidanza, pazienti di ogni genere ed anche medici e infermieri. La dottoressa Costantini, direttore generale dell’Asl Na3 Sud, ha condiviso il nostro appello, ma occorre effettuare una gara con acquisizione di beni e di servizi per integrare il personale delle guardie giurate, la cui disponibilità per ora è limitata a quattro unità suddivise tra l’ingresso e il pronto soccorso. In compenso, a breve avvieremo anche il pronto soccorso ostetrico e ginecologico per consentire alle donne in gravidanza di saltare lo step dell’accettazione all’ingresso e affrettare i tempi per le visite e il ricovero. Uno strumento in più per la sicurezza dei pazienti e per l’implementazione dei servizi in un reparto in costante crescita»