In tempi di crisi, anche il sistema spaccio è costretto a piegarsi alle esigenze degli acquirenti squattrinati. Non ci sono più soldi, neanche per acquistare una dose di cocaina. E nella holding della vendita al dettaglio di stupefacenti attiva tra i comuni di San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano e Terzigno, per i clienti più “affezionati” l’organizzazione aveva deciso di concedere la possibilità ai clienti di pagare le dosi in maniera dilazionata. Un occhio di riguardo per qualche cliente fisso che non aveva soldi al momento della consegna della merce. E’ uno dei retroscena che emerge dall’inchiesta ‘Gulp’ coordinata dalla procura della Repubblica di Nola e condotta dai carabinieri della stazione di Terzigno, agli ordini del maresciallo Adolfo Montagnaro.
Nelle oltre cento pagine di ordinanza firmate dal gip Martino Aurigemma, che hanno convinto la Procura della Repubblica di Nola a emettere quattro ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Angelo Armenio, Pasquale Cirillo, Pasquale Randaccio e Felice Salvati, viene fuori il sistema “a rate” che alcuni componenti dell’organizzazione vesuviana avevano messo a punto un sistema per permettere di pagare la droga un po’ alla volta.