Torre del Greco. Se all’interno del centrodestra già si è acceso lo scontro per la leadership in vista delle prossime elezioni comunali, il centrosinistra resta fermo al palo. Perché il cima ai pensieri dei vertici locali del Pd – in teoria, la guida della coalizione – c’è il voto del 4 marzo per il rinnovo di Camera e Senato: un appuntamento a cui guarda con malcelata attenzione il consigliere regionale Loredana Raia – già pronta a strappare la necessaria deroga per essere disponibile in caso di chiamata dall’alto, ovvero casomai fossero necessarie quote rosa – ma su cui si sono accesi i riflettori di vari pezzi da Novanta dei democrat della provincia di Napoli e non solo.
Il Pd della città del corallo viene evidentemente considerato «terra di conquista» dai restanti leader della coalizione, scesi in campo per puntare a una candidatura proprio all’ombra del Vesuvio. Dopo le grandi manovre avviate dal senatore Pietro Langella – esponente di Ala a Boscoreale, fortino del consigliere regionale Mario Casillo – spunta così un nuovo nome a «minacciare» le ambizioni romane di Loredana Raia: all’orizzonte, infatti, prende corpo l’ipotesi di Gioacchino Alfano – il sottosegretario di Stato al ministero della difesa legato a doppio filo a Gennaro Granato, promotore del «grande centro» a Torre del Greco insieme a Giovanni Palomba – pronto a mettere la freccia e a sorpassare tutti i potenziali rivali.
Una soluzione verosimilmente gradita allo stesso Mario Casillo – rappresentato a livello territoriale dall’ex consigliere comunale Massimo Cirillo – perché in grado di assicurare due risultati con un colpo solo: lasciare a bocca asciutta Loredana Raia – la cui «disponibilità» a correre in qualsiasi competizione elettorale non piace al politico di Boscoreale, evidentemente già proiettato al futuro – e rinforzare, al tempo stesso, l’intero collegio. Uno scenario assolutamente caotico, capace di paralizzare il tavolo locale e rinviare qualsiasi discussione su alleanze e leadership per le prossime elezioni comunali.