Torre del Greco. Tre parlamentari uscenti, diversi ex amministratori comunali e qualche outsider della società civile: al voto per le elezioni politiche del 4 marzo mancano due mesi, ma gli aspiranti deputati e senatori già scaldano i motori e preparano le strategie per «sfruttare» la doppia opzione fornita dal Rosatellum-bis. Da un lato il collegio uninominale, in cui Torre del Greco è stata inserita per la corsa alla Camera in un lotto comprensivo delle città di Ercolano, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Pompei e area boschese. Al Senato, invece, il collegio sarà allargato ai Monti Lattari, alla penisola sorrentina e all’isola di Capri. C’è poi il proporzionale, con liste bloccate e chance – in particolare all’interno dei grandi partiti – al massimo per i primi due. Insomma, una vasta gamma di opportunità capace di solleticare le ambizioni di vari politici locali, pronti a provare la scalata a Roma.
Il centrodestra
Lo schieramento storicamente vincente all’ombra del Vesuvio già ha registrato la disponibilità alla sfida di Alessandra Tabernacolo, in pole position per rappresentare Fratelli d’Italia. La sorpresa delle elezioni comunali del 2014 – terza nella lista di Giorgia Meloni alle successive Regionali del 2015 – potrebbe essere il volto rosa di Fdi: le sue chance di spuntare una candidatura prestigiosa – alla luce del sostegno fornito durante la recente fase congressuale del terzo partito del centrodestra, dopo Forza Italia e Noi con Salvini – restano alte. Dalla fine del mese di dicembre, tuttavia, si sono decisamente impennate le possibilità di un pezzo da Novanta della passata amministrazione comunale: in rampa di lancio per una candidatura, infatti, c’è Felice Gaglione – il più votato alle passate amministrative con circa 1.200 preferenze – corteggiato già da metà giugno 2016 da Noi con Salvini. Il funzionario dell’Asl Napoli 3 Sud dagli inizi degli anni Duemila è stato una presenza costante in consiglio comunale, sempre con il centrodestra. A convincere Matteo Salvini & co. a puntare su Felice Gaglione sarebbe stata sia la forza elettorale – evidenziata in varie competizioni locali e confermata all’ultima votazione alla Città Metropolitana, quando l’esponente del centrodestra ha sfiorato l’elezione con Noi Sud – sia la storia professionale e imprenditoriale grazie a cui avrebbe allacciato rapporti con ambienti importanti non solo a livello cittadino. Sempre con il centrodestra, poi, si poterebbe schierare – le trattative, al momento sono in corso – il Partito Repubblicano Italiano. A Torre del Greco l’edera conta sul numero 2 a livello nazionale, l’avvocato Salvatore Piro: una vita politica trascorsa dietro le quinte negli appuntamenti elettorali potrebbe rappresentare il giusto passepartout per il via libera alla corsa a Roma. Infine in Forza Italia – già alle prese con le mire dei vertici regionali e provinciali, a partire da Armando Cesaro e Antonio Pentangelo – ci sono diversi esponenti locali a sgominare per un posto di «buona visibilità» come l’enfant prodige Stefano Abilitato e l’ex pecorella smarrita Filippo Colantonio.
Il centrosinistra
Nel centrosinistra la situazione appare decisamente ingarbugliata. Partiamo dagli uscenti: Arturo Scotto e Nello Formisano si trovano oggi – al termine di due lunghi percorsi in cui non si sono mai incrociati né sfiorati – all’interno dello stesso movimento, Mdp-Articolo 1. Non è un mistero come entrambi puntino alla rielezione, in attesa di capire le decisioni della sinistra rispetto all’ipotesi di un’alleanza con il Pd di Matteo Renzi. Il Partito Democratico, appunto: in via Circumvallazione ci sono velleità e sogni nel cassetto per diversi esponenti del primo partito di centrosinistra, ma – al momento – l’unica apparentemente in grado di potere strappare una candidatura alla Camera appare Clelia Gorga. L’avvocato rampante e renziana della prima ora potrebbe trovare spazio nell’eventuale e annunciato vuoto creato dalla mancata disponibilità del sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto. Ma l’astro nascente della politica all’ombra del Vesuvio potrebbe trovare un imprevisto ostacolo in un ex «nemico» del centrodestra: alle porte, infatti, ci sarebbe l’accordo per candidare il senatore uscente Pietro Langella – proveniente da Ala, Alleanza Liberalpopolare-Autonomie – direttamente in una posizione blindata in quota Pd. La manovra in favore dell’ex punta di diamante del centrodestra a Boscoreale confermerebbe così le voci di inciucio già trasformate in realtà a Pompei e ora in dirittura d’arrivo nel regno di Mario Casillo.
Gli altri
Negli altri partiti si colloca ovviamente il terzo parlamentare uscente, ovvero Luigi Gallo che per cinque anni è stato il «portavoce» del M5S alla Camera. L’intenzione di bissare l’esperienza a Roma è confermata dalla decisione dell’ingegnere di candidarsi alle parlamentarie di questi giorni. A decidere sarà in primis il popolo del web. Con lui in lizza vari nomi locali – in larga parte sconosciuti – grazie al cambiamento delle regole voluto dal «guru» dei grillini.
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