Ercolano. Alla fine, le luminarie accenderanno le feste di fine anno lungo le strade di Ercolano. Con buona pace delle ombre legate al sospetto flop della gara promossa dal Comune – andata misteriosamente deserta, a dispetto della base d’asta assolutamente concorrenziale – e del «no, grazie» incassato dall’ente di corso Resina da 21 ditte del settore successivamente invitate a montare le luci di Natale.
Una serie di rifiuti capace di provocare inevitabili rallentamenti nelle procedure e di scatenare le proteste di commercianti e politici pronti a «cavalcare la tigre» del malumore popolare, dopo due anni e mezzo trascorsi in silenzio: polemiche destinate a essere spazzate via a partire dalla prossima settimana, quando i primi filari natalizi saranno installati in città.
Ma non senza strascichi. Perché i brutali attacchi non sono piaciuti al sindaco Ciro Buonajuto. Pronto a sottolineare come la questione-luminarie sia stata strumentalizzata per colpire un’amministrazione comunale fino a oggi capace di centrare diversi risultati importanti per Ercolano: «Non sfuggo alle mie responsabilità – la premessa del leader locale del Pd – e con il senno di poi ammetto sia stato un errore scindere la gara per le luminarie di agosto e dicembre. Ma non ci saremmo mai aspettati ciò che è accaduto: a metà novembre abbiamo indetto la gara d’appalto, andata stranamente deserta. Successivamente sono state invitate 21 ditte, ma nessuna si è presentata. Ora stiamo procedendo con una trattativa diretta: risolveremo la questione per la prossima settimana».
Resta l’amarezza per le polemiche sollevate in città sul caso-luci: «Mi piacerebbe sapere dov’era tutta questa indignazione quando a causa dei cantieri è stato stuprato corso Resina – attacca Ciro Buonajuto – o quando è stata violentata per anni via Pugliano. O quando Ercolano è finita su Striscia la Notizia perché c’era chi si comprava la fame e vendeva posti di lavoro». Una stoccata a qualche noto politico finito nella bufera e ora pronto a puntare l’indice per le luminarie in ritardo: « Se per molti la priorità l’installazione delle luci natalizie a novembre piuttosto che i beni essenziali – conclude Ciro Buonajuto – si capisce meglio il disagio accumulato negli ultimi 20 anni».