Torre del Greco. Chi fa da sé, fa per tre. Potrebbe essere il proverbio popolare alla base dell’idea lanciata da un gruppo di obbligazionisti della Deiulemar compagnia di navigazione:«Preparare una lista civica da presentare alle prossime elezioni comunali». Un’idea, al momento allo stato embrionale, affrontata durante il settimanale briefing di lavoro organizzato dagli irriducibili risparmiatori travolti dal crac da 800 milioni di euro dell’ex banca privata di Torre del Greco: un confronto partito dalla necessità di chiedere un colloquio al presidente del tribunale di Torre Annunziata e al giudice delegato al fallimento della Deiulemar compagnia di navigazione e concluso con un’insolita appendice politica.
Le aspettative deluse
In cinque anni e mezzo di battaglie, le vittime della cosiddetta «Parmalat del mare» non sono mai riuscite a trovare il sostegno dei rappresentanti di palazzo Baronale. All’epoca del fallimento della Deiulemar compagnia di navigazione – dichiarato il 2 maggio 2012 – l’ex sindaco Gennaro Malinconico partecipò a diversi cortei di protesta organizzati dagli obbligazionisti, ma poi si limitò a sottolineare come i procedimenti giudiziari dovessero avere il proprio corso. Da sinistra a destra, poi, lo scenario non cambiò: il ritorno di Ciro Borriello alla guida della quarta città della Campania non bastò agli obbligazionisti per strappare le «attenzioni» richieste alla classe politica. L’ex deputato di Forza Italia in diverse occasioni si è reso disponibile per contribuire all’organizzazione di qualche trasferta a Roma – sede del processo penale agli armatori-vampiri – ma, in generale, non ha mai garantito il sostegno invocato dalle vittime del «grande crac»
Le illusioni a 5 Stelle
Se i due sindaci del quinquennio nero per le 13.000 famiglie di risparmiatori della cosiddetta «Parmalat del Mare» si sono distinti per una sostanziale indifferenza al dramma degli obbligazionisti, l’onorevole Luigi Gallo si è limitato a una serie di (infruttuosi) spot: il deputato del Movimento 5 Stelle già all’indomani della dichiarazione di fallimento cominciò a cavalcare la tigre della rabbia dei risparmiatori, annunciando diverse iniziative poi sfociate sistematicamente nel nulla. Con l’inizio del processo penale agli armatori-vampiri, poi, non sono mancate le passerelle – puntualmente pubblicizzate attraverso i social network – al tribunale di Roma per manifestare il «sostegno» alle vittime del grande crac. Ma dal parlamento, al netto delle chiacchiere, non sono mai arrivate le risposte attese all’ombra del Vesuvio. Con il passare degli anni, poi, il grillino di Torre del Greco si è limitato a riprendere – sempre attraverso post su Facebook – gli appelli degli obbligazionisti e le inchieste giornalistiche, senza mai utilizzare fino in fondo le proprie «armi» da deputato per cercare la verità sulla misteriosa scomparsa del tesoretto dell’ex colosso economico di via Tironi.
La discesa in campo
Per evitare ulteriori strumentalizzazioni finalizzate solo a portare a casa voti – l’anno prossimo sono in programma sia le elezioni politiche sia le elezioni comunali – i risparmiatori della Deiulemar compagnia di navigazione si sono convinti, appunto, a fare da sé. «Abbiamo la necessità di fare sistema per evitare la dispersione di forze in vista dei prossimi appuntamenti giudiziari e non solo», il concetto di partenza condiviso da tutti gli obbligazionisti. Di qui, l’idea di costituire una lista civica «ad hoc» in grado di rappresentare realmente le vittime del «grande crac» e portare in Comune le istanze dei risparmiatori. «Valuteremo solo successivamente il candidato a sindaco da sostenere – sottolineano le vittime della cosiddetta «Parmalat del Mare» – il nostro obiettivo è fare sentire la nostra voce in tutte le sedi». Magari a partire da palazzo Baronale, dove -in cinque anni e mezzo – il fallimento della Deiulemar compagnia di navigazione è stata sfiorata solo di striscio.
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