L’uruguagio Mariano Bogliacino ha disputato col Napoli 158 partite in tutte le competizioni mettendo a segno 20 reti. Bogliacino non è stato un comprimario. Nei primi 3 anni a Napoli, quelli del doppio salto dalla C1 alla A, ha collezionato in media 35 presenze a stagione.
Mariano aveva destato l’interesse della dirigenza partenopea insieme al connazionale Amodio, nel 2004 con la Sambenedettese in C1. La squadra partenopea li acquista entrambi e comincia la rincorsa alla serie A.
Bogliacino è un numero 10 classico, ma, purtroppo per lui, non può reggere il paragone di altri illustri predecessori in casacca azzurra. E’ un sinistro naturale, senza eccessi e senza troppi cali. Un operaio nel ruolo che è degli artisti. E’ stato uno degli acquisti di massa dell’inizio dell’era De Laurentis. Uno dei pochi che è stato confermato per 5 stagioni consecutive. I tifosi partenopei ricordano un suo spettacolare gol alla Juve in serie B a sancire un bel pareggio aperto dalla rete su punizione di Del Piero. Memorabile anche un suo gol al minuto 96 contro il Cagliari in un rocambolesco 3 a 3 nel 2009 con Mazzarri in panchina.
Il giudizio su un calciatore come Mariano Bogliacino deve essere contestualizzato al momento storico (calcisticamente parlando) in cui ha indossato la casacca azzurra. Il Napoli veniva dal fallimento e dalla retrocessione in C. Anche se la società era andata nelle mani sicure di De Laurentis, non era facile scommettere in un progetto ambizioso ma a lungo termine, e per molti calciatori, gli anni di purgatorio nelle serie minori, non sono facilmente accettabili. Verrebbe da dire che anche le cose, all’apparenza facili, per dirsi “fatte” hanno bisogno di chi le fa. Il primo anno in C1, il Napoli, pur essendo la squadra più blasonata (in panchina prima Ventura e poi Reja) fallì la promozione in B, centrata l’anno successivo con Bogliacino e Amodio in campo.
In serie A, Mariano è stato un valido rincalzo che garantiva impegno e applicazione e tutti i vari allenatori lo hanno sempre avuto in grande considerazione,
Dopo Napoli, un anno di serie A col Chievo e uno di B col Bari. Poi serie minori. Da qualche parte nel mondo gioca ancora…