Il sindaco-sceriffo Luigi Bobbio indicò due gare come esempio lampante della morsa della camorra sullo sviluppo economico di Castellammare trovando «strano, singolare e preoccupante», a voler citare il suo comunicato stampa dell’epoca, che nessuno avesse partecipato al bando per l’assegnazione degli chalet all’Acqua della Madonna. Stesso allarme e stessa preoccupazione per quella sulle spiagge libere che aveva seguito lo stesso copione. Correva l’anno 2011. Erano lontani i tempi in cui si sarebbe ritrovato condannato in primo grado (un anno e otto mesi, pena sospesa per abuso d’ufficio nel processo sulla cabina di regia affidata al compare di nozze Francesco De Vita) e imputato per abuso d’ufficio per l’assunzione dell’autista alla Sint e corruzione per il pagamento di una serie di sue cartelle Equitalia da parte del commercialista Felice Marinelli nominato consulente del Comune alle società partecipate.
+++L’ARTICOLO COMPLETO OGGI SU METROPOLIS QUOTIDIANO+++