Ciro Orazzo è stato attirato in una trappola. Un’ipotesi che a meno di 48 ore dall’agguato in cui è stato ucciso, prende sempre più corpo. I killer sapevano che avrebbe percorso la strada Provinciale per raggiungere Lettere e si sono appostati lì, fucili in mano e pronti a sparare. Appena la sua Fiat Panda di colore rosso è giunta al primo tornante, il commando è sbucato dal buio e ha cominciato a fare fuoco, fino ad ucciderlo.
La trappola
Ciro Orazzo viveva in via Tre Barili a Casola di Napoli, ma era solito spostarsi la sera e in diverse occasioni era stato sorpreso in piazzetta a Lettere. Forse, giovedì sera, doveva incontrare qualcuno e così intorno alle 22 aveva deciso di mettersi alla guida della sua Fiat Panda 750 vecchio modello, di colore rosso, per raggiungere Lettere. I sicari- secondo gli investigatori -sapevano tutto e probabilmente avevano predisposto anche un pedinamento del narcos. Le indagini, infatti, sono concentrate su uno scooter che ha viaggiato per qualche chilometro dietro l’auto guidata da Orazzo. L’ipotesi è che in sella a quello scooter ci fosse un complice dei sicari che magari doveva segnalare ai killer l’arrivo del 54enne. Una trappola vera e propria quella tesa ad Orazzo, che poi è stato massacrato dai cecchini.