Massimo Nicoletti, figlio di Enrico, storico cassiere e della Banda della Magliana, è stato arrestato dai finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Roma che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale capitolino, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di quattro persone, accusate di trasferimento fraudolento di beni al fine di eludere la normativa antimafia in materia di misure di prevenzione patrimoniali. I militari, fa sapere la guardia di finanza, hanno sequestrato due società di capitali e le quote del capitale di una terza società, per un valore stimato di oltre 5 milioni di euro. Target principale delle investigazioni, condotte dagli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, è stato proprio Nicoletti, conosciuto negli ambienti criminali romani con il soprannome di ”Barba” e proprio con queste nome è stata chiamata l’operazione delle fiamme gialle. Nicoletti, dalle indagini, anche se in maniera occulta, visti i trascorsi giudiziari, è emerso come il dominus di rilevanti investimenti nel mercato immobiliare dell’hinterland romano.
Tra le varie iniziative imprenditoriali, sottolineano i finanzieri, spicca la realizzazione di un importante complesso residenziale, composto da ben 42 immobili di pregio, con un investimento iniziale pari a circa 3 milioni di euro di sospetta provenienza. Altre due persone, destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare e ricercati anche all’estero, ”schermavano” al pari di Nicoletti, i loro rilevanti apporti di capitale, di origine ignota, intestando le partecipazioni societarie a parenti e prestanome per eludere la normativa antimafia ovvero favorire operazioni di riciclaggio. In questo contesto, si inseriva la figura dell’imprenditore romano M. M., anch’egli destinatario di ordinanza custodiale, in affari con Nicoletti ed incaricato della gestione dei rapporti con gli occulti finanziatori delle lucrose speculazioni immobiliari.