Torre del Greco. A sole 12 ore dall’inglorioso spettacolo andato in scena a palazzo Baronale, Antonio Trieste – il traditore last minute del sindaco Ciro Borriello – si è affidato ai social network per raccontare la propria verità sul consiglio comunale dei veleni e sul suo “no” all’assestamento di bilancio.
Dopo una notte insonne, l’ex fedelissimo di Valerio Ciavolino ha provato a giustificare via Facebook le ragioni del voltafaccia capace di accelerare le dimissioni del primo cittadino. In un accalorato post, il consigliere comunale ha provato a scacciare «le notizie “deviate” messe in giro» al termine della burrascosa seduta dell’assise cittadina e a chiarire le ragioni del proprio “no” all’assestamento di bilancio.
Un voto contrario arrivato dopo avere incassato la poltrona da assessore inseguita per tre mesi – la nomina di Antonella Ferraro in giunta era stata decisa da Ciro Borriello proprio per accontentare il ribelle di Forza Italia – e avere votato insieme alla maggioranza i primi argomenti all’ordine del giorno. «Ho votato no all’assestamento di bilancio perché la mia dignità ha un valore che nessuna poltrona o assegno può comprare – la verità di Antonio Trieste -. La mia coerenza non ha prezzo e i miei valori non si vendono al mercato del pesce. Per qualcuno sarò folle, ma non ho avuto il coraggio di vendere la mia città né ho avuto il coraggio di pensare ai miei interessi».
Un racconto-social utile a rassicurare i webeti di Facebook, ma capace di scatenare la reazioni di chi conosce i segreti del lungo braccio di ferro tra Antonio Trieste e il sindaco Ciro Borriello, scoppiati già all’epoca in cui l’ex ciavoliniano entrò a fare parte del super-gruppo di dissidenti targato Forza Italia. A lungo l’ingegnere aerospaziale – forte delle rassicurazioni del primo cittadino – ha inseguito il sogno di un posto di lavoro in un colosso del settore aeronautico prima di dire sì all’offerta di un’azienda dell’hinterland di Napoli. Poi le pressioni sono diventate politiche, con l’incessante richiesta di visibilità in giunta. Una richiesta arrivata in extremis, ma quando per la coerenza di Antonio Trieste era già tardi.