Per alcuni parlamentari campani l’estate sarà ancora più calda. Avranno tempo fino alla fine di agosto per regolarizzare i conti, poi la black list finirà sulla pagina Facebook del Pd provinciale e regionale. Caccia ai morosi del partito non solo a livello nazionale, ma anche locale. Il debito totale ammonta a circa 130mila euro, la relazione stilata dal tesoriere Giovanni Iacone nelle prossime ore sarà sul tavolo del segretario provinciale, Venanzio Carpentieri e del regionale, Assunta Tartaglione, ma già trapelano i primi nomi di buoni e cattivi.
I super morosi: Luisa Bossa e i consiglieri passati a Mdp
I morosi per eccellenza sono quei parlamentari – tra cui Luisa Bossa e Michela Rostan – che nei mesi scorsi hanno deciso di aderire al Movimento Democratico e Progressista, nato dalla scissione del Pd. Tanto che qualcuno tra i banchi della Direzione provinciale Pd riunita ieri a Santa Maria La Nova scherza “Ma non è che hanno saputo in anticipo che avrebbero chiesto loro di versare le somme e perciò se ne sono andati?”. Chi non paga viene cancellato dall’anagrafe degli iscritti e quindi dal Pd. In effetti i parlamentari Mdp non rischierebbero nulla, a parte la faccia visto che per anni sono rimasti nel partito senza versare il contributo richiesto preferendo tenerselo per sé. Si parla di circa 1500 euro al mese del loro stipendio e che servono per pagare i fitti e le utenze delle sedi Pd di via Toledo e Santa Brigida, nonché i dipendenti. Finora si è riusciti nonostante i morosi a far fronte alle spese, ma si comincia a registrate le prime difficoltà nel pagare gli impiegati. Nonostante le numerose lettere a firma di Carpentieri e Iacone per sollecitare i pagamenti, i parlamentari continuano a fare orecchie da mercante. Tra i virtuosi, pochi, spicca la deputata Pd, Valeria Valente che ha sempre pagato con precisione svizzera, ma anche il senatore e sindaco di Portici, Enzo Cuomo.
Guerra anche ai circoli nullafacenti: i dirigenti non potranno candidarsi
Sulla scia della decisione presa dal partito nazionale, Carpentieri ha dichiarato nel suo intervento in Direzione non solo la battaglia ai morosi. A finire nel mirino anche i circoli nullafacenti. “In alcuni non si fa alcuna attività politica” attacca il segretario provinciale. In quei circoli che non terranno almeno due iniziative all’anno, propone, i gruppi dirigenti non potranno candidarsi ad alcuna carica. Battaglie annunciate all’alba di una guerra: quella del Congresso di metà ottobre che eleggerà il nuovo segretario provinciale e regionale.
Congresso, la guerra delle tessere
Il tesseramento aperto il 17 luglio terminerà il prossimo 25 settembre. Ma come sempre la guerra delle tessere si concentrerà nelle ultime settimane. Non a caso solo un quarto dei circoli ha risposto alle lettere della segreteria provinciale per costituire l’ufficio adesioni. “Continuerò a sollecitare quei circoli che non hanno risposto – ha detto Carpentieri – avvertendoli che il mancato riscontro comporterà l’irricevibilità delle operazioni svolte perché deve prevalere il principio di trasparenza e partecipazione per evitare situazioni spiacevoli che si sono verificate nel passato “. Garanti saranno inviati in quei Comuni senza segretari ed entro il 31 luglio, come votato ieri, saranno nominati i componenti di un ufficio provinciale adesioni per garantire il pluralismo. Altra scadenza importante l’elezione della Commissione provinciale del Congresso entro il 16 settembre . Mentre il 9 settembre la Direzione Regionale dovrà approvare il regolamento congressuale.
Doppia segreteria: spartizione con De Luca
Tempi stretti, circoli latitanti, corsa alle tessere. Uno scenario già visto. “Non so se avremo il tempo di fare quello di cui ha bisogno il Pd. Spero che agosto non segni un’intensa attività di tesseramento perché sarebbe in controtendenza, sul terreno delle garanzie non ci siamo proprio” ha commentato Marciano. “Non ci serve un congresso di correnti, ma di temi, e ben venga se ci saranno contendenti pronti a confrontarsi, ma non a discapito dell’unità del partito” a dirlo è proprio uno dei capibastone Raffaele Topo che chiede, lanciando un messaggio, di coinvolgere nelle discussioni Governo e Regione. Dopo la sfida di De Luca al partito in vista del Congresso l’ipotesi è la spartizione della segreteria sempre più prossima allo sdoppiamento: all’area Topo la provincia e al Governatore la città di Napoli.