Torre del Greco. «Le dimissioni a settembre? Restano un’ipotesi concreta, così come la decadenza e l’addio entro marzo 2018». Non si sbilancia Ciro Borriello, ma si lascia sfuggire un inequivocabile sorriso di soddisfazione. Evidentemente perché consapevole di come l’idea «tutti a casa» possa turbare i sogni dei dissidenti della sua maggioranza e costringere gli scontenti a firmare una “tregua forzata” per restare incollati alle proprie poltrone. Una strategia in linea con il modus operandi dell’ex deputato di Forza Italia, sempre pronto a innalzare il livello dello scontro per centrare i propri obiettivi. Non a caso, la voce delle dimissioni ha immediatamente scatenato un terremoto all’interno della coalizione di centrodestra uscita vincitrice dal voto del 2014: «Non lascerà mai, vuole solo utilizzare la minaccia delle dimissioni per strappare il sì alla decadenza», la convinzione degli irriducibili malpancisti. «No, Ciro Borriello è capace di tutto. Potrebbe mollare solo per lo sfizio di lasciare tutti a piedi», il timore di chi – evidentemente – non si sente completamente sicuro di uscire vincitore da una nuova tornata elettorale.
L’appuntamento in aula
Mentre la maggioranza si interroga sulle reali intenzioni dell’ex deputato di Forza Italia, lo sceriffo di via del Monte già avrebbe deciso – insieme al presidente del consiglio comunale Pasquale Brancaccio – la data della prossima seduta dell’assise cittadina. L’appuntamento, salvo ulteriori colpi di scena, dovrebbe essere fissato per il 26 luglio. Un mercoledì, il giorno della settimana in cui abitualmente il chirurgo plastico con la passione per la politica è impegnato in clinica a Vallo della Lucania. Non a caso, perché il primo cittadino è abituato a calcolare tutto: «Se non ci dovessero essere problemi di numeri – il ragionamento del primo cittadino – potremmo procedere direttamente in prima convocazione. Altrimenti, ci sarebbe sempre la seconda convocazione prima del week end». Come a dire: nessuno potrebbe accampare scuse legate a vacanze o fine settimana al mare.
Gli argomenti caldi
Il trucchetto della seconda convocazione è diventato abituale a palazzo Baronale, ma il sindaco punta – grazie alla “minaccia” delle dimissioni – a recuperare i 13 voti necessari per strappare il via libera, in primis, al documento unico di programmazione. Ma in aula – già a fine luglio – potrebbe arrivare la proposta di decadenza del sindaco Ciro Borriello, casomai il primo cittadino dovesse contestare la multa incassata la scorsa settimana dal Comune e diventare – conseguentemente – incompatibile con la propria carica. Una parte della maggioranza aveva già espresso la propria volontà di votare “no” alla decadenza, finché non fosse stato collegialmente individuato il successivo “traghettatore” dell’amministrazione comunale. A oggi, in pole position resta il vicesindaco in carica Romina Stilo: un nome su cui, tuttavia, potrebbero non convergere tutti gli alleati. Ma se l’alternativa alla decadenza e promozione della first lady dovessero realmente essere le dimissioni subito, qualcuno potrebbe cambiare idea.