Con l’introduzione del nuovo codice degli appalti pubblici “ora le amministrazioni non hanno piu’ scuse, prima c’erano lacci e lacciuoli ora invece abbiamo una regolamentazione che consente, salvaguardando i principi, di andare direttamente al risultato finale”. Lo ha detto il generale Gennaro Vecchione, comandate delle Unita’ Speciali della Guardia di Finanza, aprendo il seminario su “La prevenzione e il contrasto alla corruzione e la nuova disciplina degli appalti pubblici”, organizzato oggi a Napoli dalle Fiamme Gialle. “E’ ovvio – ha aggiunto Vecchione – che la gestione degli appalti e alla lotta alla corruzione e’ in capo alla stessa autorita’ e questo dimostra quanto sia importante che ci sia un rapporto dell’Anac con una polizia specializzata come la Guardia di Finanza. Il problema della corruzione, infatti e’ complesso: repressione prevenzione non possono da soli contrastare il fenomeno, per cui e’ importante che ci sia un’autorita’ che si occupa di prevenire, di indagare sulla zona grigia mentre l’autorita’ giudiziaria si occupa della zona nera, quella piu’ dark”. All’incontro ha partecipato anche Raffaele Cantone, presidente dell’Autorita’ Anticorruzione, che ha sottolineato come “l’Italia – ha detto – nelle ultime due edizioni della classifica sulla corruzione di Trasparency International, ha guadagnato nove posizioni”. Cantone ha pero’ posto l’accento sulla “sfiducia del cittadino nella pubblica amministrazione che – ha detto – e’ il generatore principale della corruzione. Se il cittadino si interfaccia con l’ amministrazione partendo dal presupposto che quest’ultima interpreta gli atti sempre con l’atteggiamento sbagliato, sara’ portato a provare vie traverse, dalla corruzione alla raccomandazione. Un’amministrazione trasparente toglie, invece, gli alibi alla sfiducia dei cittadini”. Cantone ha ricordato come “la corruzione influisca negativamente sugli investimenti” e come “i Paesi che sono piu’ virtuosi nella classifica di Trasparency – ha ricordato – non sono quelli in cui ci sono norme draconiane ma norme che consentono ai cittadini il potere di controllo attraverso la trasparenza. E infatti spesso quando diciamo alle amministrazioni di mostrare quello che fanno, non sono affatto contente. Ma l’Italia dal 2013 Italia ha adottato il sistema di trasparenza migliore al mondo”. E sempre a proposito del rapporto tra corruzione e Pubblica Amministrazione, Cantone ha ricordato che spesso provvedimenti non pensati per combattere la corruzione potrebbero dare pero’ un impulso importate alla legalita’ nella Pubblica Amministrazione. “Ad esempio – ha detto – inserire la meritocrazia nella Pubblica amministrazione non sarebbe un provvedimento fatto per combattere la corruzione ma sarebbe uno straordinario strumento contro quest’ultima perche’ meritocrazia e’ il contrario della corruzione. O ancora, se nel settore della sanita’ se si facesse una legge che elimini la gestione politica dei vertici delle asl, non nascerebbe come prevenzione di corruzione ma avrebbe effetti fondamentali in questa battaglia”.
CRONACA
19 giugno 2017
Corruzione e opere pubbliche, la Finanza: «I sindaci non hanno più scuse»