Torre del Greco. La sua storia – raccontata da Metropolis Quotidiano a metà aprile – aveva commosso un’intera città: rimasto senza lavoro e senza casa, Carlo D.L. – ex guardia giurata di 55 anni – era stato costretto a dormire, insieme alla moglie e al figlio di 20 anni, in una Fiat Punto di proprietà di un familiare. Un’auto – parcheggiata all’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Agostino Maresca – diventata l’unico tetto sotto cui il cinquantacinquenne e la sua famiglia potevano trascorrere le proprie interminabili notti. Ma, a un mese di distanza, si è aperto uno spiraglio di speranza per l’ex guardia giurata: arrivata, finalmente, a vedere la luce in fondo al tunnel in cui era stato catapultato a settembre del 2016.
La gara di solidarietà
Licenziato in tronco dalla ditta di ambulanze presso cui lavorava, l’uomo era rimasto senza lavoro e – non potendo onorare il pagamento dell’affitto – successivamente senza casa. Dopo un primo periodo in cui i familiari di Carlo D.L. avevano aiutato il parente, la famiglia del cinquantacinquenne si era ritrovata in strada. Immediata era scattata la gara di solidarietà, con decine di cittadini pronti a partecipare alla “colletta” promossa dagli amici dell’ex autista di ambulanze per trovare una soluzione alternativa alle notti sotto le stelle.
L’arrivo del camper
A circa un mese dall’inizio dell’incubo, si era aperto uno spiraglio di speranza per Carlo D.L. e la sua famiglia. Grazie alla mobilitazione di amici e parenti, l’uomo avrebbe potuto abbandonare la Fiat Punto per entrare in una roulotte: non propriamente una casa, ma certamente una sistemazione in grado di risolvere il problema di un punto fisso di riferimento. «Perché durante il giorno – aveva raccontato Carlo D.L. all’inizio del suo calvario – siamo costretti a girovagare tra la stazione delle Ferrovie dello Stato, gli ex Molini Meridionali Marzoli e la passeggiata porto-scala di via Calastro». Con una roulotte a disposizione, invece, si sarebbe potuta affrontare l’estate senza particolari timori.
Il problema acqua e luce
Ma una roulotte, come fosse una casa, necessita di un attacco per l’acqua e la luce. Di qui, l’appello lanciato da Carlo D.L. all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello: «La roulotte potrebbe rappresentare il punto di partenza della nostra nuova vita, ma avremmo bisogno di un’area attrezzata per la sosta», l’appello lanciato al primo cittadino. Il leader locale del centrodestra ha investito della questione il nuovo responsabile delle politiche sociali Raffaele Scognamiglio, incassando un primo parere favorevole. «Non ci dovrebbero essere problemi a concedere l’utilizzo di un attacco per l’acqua e la luce – conferma l’assessore alle politiche sociali, Domenico Balzano -. Stiamo provvedendo alle ultime verifiche del caso, ma la soluzione della roulotte dovrebbe diventare operativa nel giro di qualche giorno». Intanto, Carlo D.L. e la sua famiglia saranno ospitati in una struttura privata: «Così, viste le temperature, potranno contare su acqua corrente per una doccia – conclude Domenico Balzano – in attesa di ultimare le procedure per l’area attrezzata per il camper».