Ctp al collasso, ancora non sono stati pagati gli stipendi ai lavoratori. E i bus sono sempre di meno. Questo il grido d’allarme dei lavoratori dell’azienda del trasporto pubblico a Napoli e in provincia. «Ad Arzano ad esempio escono 30-35 bus rispetto ai 102 previsti – dice Peppe Ferruzzi, dell’usb – a Teverola il 50% e Pozzuoli mantiene l’80% dei bus in linea. Si va sempre peggio perché i creditori non danno scampo alla dirigenza che arranca e impegna tutte le energie per far fronte ai debiti. La mobilità in certi Comuni metropolitani (specie quelli più poveri) è zero. Con tutta la volontà che ci mettono i lavoratori ad espletare il servizio, questo rimane insufficiente e spesso durante l’orario di lavoro sono costretti a fermarsi per guasti o perché aggrediti dai viaggiatori, giustamente inferociti, per le lunghe attese». «Infine – aggiunge Ferruzzi – ad oggi la politica, a conoscenza del tutto, non interviene, si fanno proclami di fusioni tra aziende, parlano del pubblico, ma alla fine la realtà è una sola: Ctp sta fallendo, sta morendo insieme a 800 famiglie».
CRONACA
1 aprile 2017
«Ctp al collasso, 800 famiglie stanno morendo»: il grido d’allarme dei lavoratori