Un’ora dopo il grido del parroco don Ciro Cozzolino, pochi minuti dopo l’appello contro le ingiustizie di don Tonino Palmese e le testimonianze di giovani e adulti che si sono incontrati nella chiesa della Santissima Trinità, il piombo rimbalza a pochi metri dalla Chiesa e fa scattare la rabbia dei sacerdoti. La scia di sangue ritorna a macchiare di sangue l’asfalto in un giorno in cui la città aveva accolto con piacere e rispondendo in prima persona ad una serie di iniziative proprio contro la camorra. Prima l’evento “DisarmiAmo la città” dove i piccoli bambini dell’oratorio salesiano avevano consegnato ai carabinieri della stazione di Torre Annunziata pistole giocattolo in cambio di caramelle, un baratto per fermare la criminalità organizzata. Poi l’incontro proprio nella chiesa di via Gino Alfani, strada nella quale si è consumato l’agguato, contro le ingiustizie con i vertici della diocesi di Nola, dell’Arma e della comunità, e infine nella basilica della Madonna della Neve invece la celebrazione eucaristica con il nuovo vescovo Francesco e Marino. “Sono addolorato, questa notizia mi ha sconvolto e sconvolge ma non possiamo far passare questa violenza sotto silenzio – tuona don Ciro Cozzolino – la curva è della nostra città, dei nostri giovani: luogo di incontro, non di violenza e di sopraffazione. Dobbiamo reagire subito, attendo proposte concrete per esprimere il nostro dissenso”. “Sono rimasto senza parole – spiega don Antonio Carbone – facciamo davvero tanto ma poi questi episodi ti fanno rabbia, ti mettono angoscia. Dobbiamo solo continuare ad insistere, a pregare e a riprenderci il nostro territorio, non dobbiamo farci intimidire”.
CRONACA
27 marzo 2017
Spari nella movida a Torre Annunziata, l’appello di don Ciro Cozzolino: “Non facciamoci intimidire”