Torre Annunziata. «I fatti di sabato notte a via Gino Alfani impongono una seria riflessione sul tema della sicurezza a Torre Annunziata. A partire dall’operazione “Alta Marea” del novembre 2008, magistratura e forze dell’ordine hanno effettuato una serie di arresti che hanno sgominato le organizzazioni criminali cittadine. Era quello il momento di dare vita a politiche di recupero di minori a rischio e contrasto all’emarginazione». Tuonano così i rappresentanti della coalizione del candidato a sindaco Ciro Alfieri che intervengono, in una nota, sull’episodio di sangue. «Operazione che venne messa in campo dall’assessorato alle politiche sociali retto allora da Ciro Alfieri. Da tre anni a questa parte, dal momento cioè della fuoriuscita di Alfieri dall’amministrazione comunale, è seguito il totale blocco delle iniziative e il sistematico smantellamento di tutte le attività messe in campo in diversi anni di lavoro. Il risultato è un deserto sociale in cui si è di nuovo infiltrata la criminalità organizzata forte della scarcerazione di alcuni affiliati di secondo piano per termine della pena. A fare le spese di questo lassismo è di nuovo la città che si trova a dover chiedere aiuto ancora alle forze dell’ordine quando un’opera di prevenzione dell’amministrazione avrebbe potuto neutralizzare il problema» fanno sapere i sostenitori Alfieri.
«A Torre ormai da dicembre si è tornato a sparare e sabato notte la città per poco non ha pianto l’ennesima vittima innocente- spiega invece Alfieri – Purtroppo all’encomiabile opera di repressione delle forze dell’ordine e della magistratura non è stato aggiunto altro ed è stata persa un’occasione. Tutte le iniziative di recupero dei minori a rischio e le politiche sociali messe in campo sono state annullate da tre anni di assoluto immobilismo. Il risultato è una generazione di ragazzi che potevano essere salvati e che invece stanno ingrossando le fila della criminalità locale. Ancora una volta facciamo appello alle forze dell’ordine chiedendo la loro presenza più massiccia soprattutto nelle zone a forte concentrazione di giovani. All’amministrazione comunale invece corre l’obbligo di attivare il servizio di videosorveglianza nell’area della cosiddetta “curva” di via Gino Alfani, della villa comunale e dei giardinetti di via Marconi. Finora sono stati spesi solo comunicati stampa e annunci a riguardo».
Sul caso anche Carmela Sermino, presidente dell’Osservatorio sulla legalità di Torre Annunziata: «Nella notte tra sabato e domenica a Torre Annunziata si è tornato a sparare e un ragazzo innocente è stato ferito – spiega la vedova Veropalumbo – eppure, pare che non sia successo nulla… Ormai ci siamo quasi abituati ai proiettili, alla violenza, alla paura. Ma non è normale. Non è normale che si spari in una zona frequentata da tante ragazze e tanti ragazzi, che venga ferito un innocente, che si debba sopportare questo clima di paura… non solo non è normale, è inaccettabile! Dobbiamo denunciare con forza e tenere alta l’attenzione, perché questi episodi potrebbero essere, purtroppo, i segnali di una nuova recrudescenza della violenza camorristica. Alle istituzioni chiediamo di tenere alta la guardia, di garantire con uomini e strumenti adeguati la sicurezza dei cittadini. E al Governo nazionale diciamo che siamo stanchi… la nostra terra ha bisogno di risposte vere e concrete: si deve dare lavoro ai nostri giovani, garantire a tutte e tutti i diritti essenziali. La lotta alla camorra si può vincere solo se ognuno fa la propria parte».