Resta in carcere Alfredo Romeo, l’imprenditore napoletano arrestato l’1 marzo scorso per corruzione nell’ambito dell’inchiesta romana su Consip. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame che ha rigettato la richiesta di scarcerazione dell’indagato. La procura aveva dato parere negativo all’accoglimento del ricorso. I difensori di Romeo hanno annunciato che impugneranno la decisione in Cassazione.
Romeo è accusato di aver versato somme di danaro, a partire dal 2012 e per 100 mila euro complessivi, al dirigente Consip Marco Gasparri per essere agevolato nelle gare bandite dalla centrale appaltante della pubblica amministrazione. E proprio le ammissioni di Gasparri, oltre al contenuto di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno messo nei guai l’imprenditore napoletano. Nel rivolgersi al collegio di giudici competenti sulla legittimità delle misure restrittive, i difensori di Romeo avevano puntato sull’inutilizzabilità delle prove, l’inattendibilità della confessione di Gasparri e la competenza della procura di Napoli a proseguire gli accertamenti.