In Italia il 25% della popolazione non è servita da un adeguato servizio di depurazione. Sono 104 gli agglomerati urbani coinvolti da provvedimenti di condanna della Corte di Giustizia europea (2012), 14 le regioni interessate (Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Sicilia, Lazio, Lombardia, Marche, Sardegna, Valle D’Aosta, Veneto e Piemonte). Il 63% delle infrazioni relative alla condanna del 2012 riguarda la Sicilia. Sono alcuni dei dati contenuti in un rapporto di “Nuova Ecologia”, la rivista di Legambiente, diffuso oggi in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. “Poco rassicuranti anche le analisi sulle acque – scrive il rapporto -: nel 2016, su 265 campioni di acqua analizzati da Goletta Verde di Legambiente, il 52% è risultato con cariche batteriche, elevate specialmente in prossimità di foci, fossi e canali, per mancanza di depurazione e scarichi illegali. Le situazioni più critiche sono state riscontrate in Calabria, nelle Marche e in Abruzzo”. Legambiente ricorda le sanzioni dell’Unione Europea all’Italia per mancata depurazione: “Oltre alla sentenza di condanna del 2012, c’è quella del 2014, una terza procedura di infrazione europea ancora in corso per il mancato rispetto della direttiva 91/271 sulla depurazione degli scarichi civili. Ci sono poi 62,69 milioni di euro di multa comminata dalla Commissione Ue all’Italia e i 347mila euro per ogni ulteriore giorno di ritardo. Si arriverebbe così a pagare oltre 185 milioni di euro solo nel primo anno, oltre ovviamente al costo degli interventi”.
CRONACA
22 marzo 2017
Il rapporto choc di Legambiente: «Un italiano su 4 non viene servito dalla depurazione»