Torre del Greco. «Già all’epoca in cui ero deputato di Forza Italia guardavo con simpatia alla Lega Nord: ero affascinato dall’attaccamento al loro territorio, un aspetto praticamente sconosciuto tra i parlamentari del Sud». Non si nasconde dietro un dito, Ciro Borriello. Anzi.
A 24 ore dalla contestata partecipazione alla manifestazione promossa da Matteo Salvini alla mostra d’Oltremare a Napoli, il sindaco di Torre del Greco confessa di guardare con attenzione alle giubbe verdi piombate giù da Milano in vista delle prossime elezioni politiche: «Al netto di possibili adesioni al suo movimento – afferma il primo cittadino con la fama di sceriffo conquistata durante il suo primo mandato all’ombra del Vesuvio – non è un mistero la mia condivisione di alcune idee professate da Matteo Salvini: in primis, penso al tema della sicurezza e dell’immigrazione. A Torre del Greco, la mia città, vedo ogni giorno decine di rom in strada per chiedere l’elemosina. Credo si tratti di un fenomeno preoccupante, perché secondo i dati in mio possesso solo il 5% degli extracomunitari presenti in Italia fuggono da paesi in guerra: ritengo doveroso applicare una politica in grado di salvaguardare gli italiani. Condivido in pieno il motto: prima gli italiani». Parole destinate a scatenare una vivace discussione politica in una città già pronta a processare Ciro Borriello, il suo braccio destro Romina Stilo e i componenti della sua giunta solo per la partecipazione all’iniziativa di «Noi con Salvini».
Il day after la kermesse a Napoli, infatti, una pioggia di critiche-social si è abbattuta sul sindaco di Torre del Greco: «Sono rimasto colpito dalla ferocia di certe espressioni e giudizi – ammette Ciro Borriello – Siamo andati alla manifestazione per curiosità, oggi non posso affermare si tratti di una scelta definitiva. A parte una breve parentesi, la mia naturale “casa politica” resta il centrodestra: abbiamo aperto un discorso con Matteo Salvini che, a mio parere, oggi incarna gli ideali del mio schieramento. è sotto gli occhi di tutti come oggi l’Italia viaggi a due differenti velocità: ecco, spero che Matteo Salvini possa applicare al Sud i metodi risultati vincenti al Nord. Il suo movimento può rappresentare una soluzione per la nostra terra e non un problema».
Eppure, la maggioranza degli abitanti di Torre del Greco non sembra condividere – così come gli stessi esponenti della coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2014 – le convinzioni del sindaco-sceriffo: «Il cittadino dovrebbe valutare i risultati ottenuti dall’amministrazione comunale anziché l’orientamento politico – l’altolà dell’ex deputato di Forza Italia alle proteste e ai malumori della sua gente – Ritengo fuorviante respingere Matteo Salvini & co. solo sulla base di idee non condivise: in certe occasioni, siano noi Meridionali i veri razzisti». Parole pesanti come macigni, giustificate dalla guerriglia populista innescata dalla visita di Matteo Salvini a Napoli: «Posso accettare le critiche, perché giustamente non tutti condividono le stesse idee – la riflessione del primo cittadino di Torre del Greco – ma non la violenza: le scene a cui abbiamo assistito a Fuorigrotta sono fuori da ogni logica di un paese civile, credo sia necessaria una seria presa di coscienza da parte di tutti».
Insomma, il flirt con la Lega Nord è sbocciato. «Se sono rose, fioriranno», sorride Ciro Borriello pensando a un’eventuale candidatura alle prossime elezioni politiche. E agli esponenti del Pd pronti a invocare le sue dimissioni immediate da sindaco di Torre del Greco, lo sceriffo con la bussola puntata al Nord risponde con un secco e perentorio «detto da loro è il colmo».
twitter: @a_dortucci