Piomba nel pieno delle trattative per l’imminente tornata elettorale l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per l’ex consigliere della città di Pompei, Stefano De Martino. Pesanti le contestazioni mosse dal pm della procura di Torre Annunziata, Francesca Sorvillo. Tentata estorsione, calunnia, minaccia e tentata violenza privata. I fatti divennero di pubblico dominio lo scorso mese di ottobre. Fu la denuncia della vittima, l’ex assessore della giunta Uliano, Raffaele Marra, a far partire l’indagine. Marra denunciò di essere stato avvicinato dall’allora consigliere di maggioranza Stefano De Martino. Dopo la denuncia dell’esponente di giunta e le indagini svolte dal commissariato di polizia di Pompei, la vicenda venne ricostruita. De Martino aveva chiesto all’assessore Marra la cifra di 500 euro al mese, minacciandolo altrimenti di presentare le dimissioni, facendo così cadere l’amministrazione. L’assessore aveva anche denunciato di essere stato anche aggredito verbalmente in altre occasioni. Contro De Martino arrivò poi anche un’ulteriore denuncia dal consigliere con delega alla viabilità Giuseppe Del Regno che dichiarò di aver subito minacce. De Martino voleva costringerlo a revocare il provvedimento della Ztl a Piazza Esedra. Dai veleni politici alle aule di tribunale. La storia dell’estorsione scosse il mondo politico cittadino. Un vero e proprio intrigo giudiziario a conferma delle forti tensioni avvertite all’interno del panorama politico. Stefano De Martino e Luigi Ametrano avevano raggiunto l’accordo con il sindaco ed erano in procinto di passare in maggioranza per mantenere a galla Uliano. Una maggioranza risicata, considerando che con il sostegno dei due rappresentanti, il primo cittadino poteva contare su nove voti in consiglio contro gli otto dell’opposizione. In particolare, De Martino aveva aderito al gruppo consiliare con Pasquale Vitulano a riempire il vuoto lasciato dall’uscita di scena di Carmine Cirillo, passato all’opposizione. Pochi giorni prima dell’atto di sfiducia al sindaco, De Martino avrebbe chiesto una “mazzetta” al proprio assessore di riferimento. «Io non firmo le dimissioni se tu mi dai la metà del tuo compenso da assessore», avrebbe detto l’ex consigliere a Raffaele Marra. Poi, in seguito alle dimissioni di massa, la denuncia di Marra al Commissariato di Polizia di Pompei e, a distanza di due mesi, l’avviso di garanzia per l’ex consigliere comunale. De Martino, già ascoltato in Procura all’epoca per difendersi dall’accusa di tentata estorsione, dichiarà di essere estraneo ai fatti. Il pm Sorvillo ha ricostruito i pezzi dell’intera vicenda e ora, conclusa la fase di indagine, potrebbe chiedere il rinvio a giudizio dell’ex politico. De Martino, fino ad oggi, non aveva ancora chiuso accordi politici in vista delle elezioni proprio in attesa dei risvolti giudiziari.
POLITICA
4 marzo 2017
Soldi per non sfiduciare il sindaco Uliano, chiuse le indagini sull’ex consigliere di Pompei Stefano De Martino