«Chi è Renzi? Conosci Bersani? Cosa sta succedendo in questi giorni all’interno del Pd?». Non sono le domande a un test di storia contemporanea. Ma più semplicemente i quesiti del quiz anti-infiltrazioni promosso da Piero Sabbarese (nella foto) segretario del Partito Democratico di Ercolano.
Consigliere comunale dei Dem, Sabbarese è stato eletto alla guida del partito circa un anno fa. Il braccio destro del sindaco-rottamatore Ciro Buonajuto ha ereditato un partito diviso – qui la scissione già c’è stata 2 anni fa – e segnato da uno scandalo clamoroso.
Agli inizi del 2015 – a pochi mesi dalle elezioni comunali – venne registrato a Ercolano un boom di iscritti al Pd. E dalla lista spuntarono una serie di cognomi “pericolosi”. Gente ritenuta vicina alle famiglie più famose della criminalità organizzata locale.
L’allora segretario portò il faldone ai carabinieri e fu aperta un’inchiesta, con tanto di “attenzioni” sul caso della Direzione Distrettuale Antimafia. Il caso fece il giro d’Italia, macchiando l’immagine dei Dem vesuviani nella città anti-camorra per antonomasia. Una brutta pagina della storia del Pd – a due anni di distanza ancora non ci sono colpevoli per quella vicenda – che ha spinto il nuovo segretario Dem a “inventarsi” un modo tanto semplice quanto originale per testare la “genuinità” delle iscrizioni.
«I cognomi “pericolosi” si conoscono in città- racconta Sabbarese – Le domande che faccio ai nuovi iscritti sono più che altro un modo per far capire alle persone che a noi i tesserifici non interessano. Stiamo parlando con le persone che vengono in sede per capire come fare per rendere questo partito la casa di tutti. E’ la nostra filosofia. Le vicende del passato devono rappresentare un monito perchè ciò che è accaduto non si ripeta mai più».
Oltre ai quiz a sorpresa per “stanare” gli infiltrati, i dem hanno anche messo al bando le “tessere facili”.
«Chi vuole tesserarsi passa in sede e parla direttamente con me – afferma il segretario dem – Non ci sono barriere e ostacoli. E’ questa l’idea di partito che abbiamo. E’ solo con la partecipazione reale che si riconquista il concetto di partito».