Pompei. «Parlano di Pompei come di un modello di sviluppo turistico-economico, allora vuole dire che siamo rovinati». Usa l’arma dell’ironia Alessandro Di Paolo per denunciare quello che non va nella città degli scavi e del Santuario. Il presidente dell’Ascom sottolinea una mancata corrispondenza tra gli annunci trionfalistici e le ricadute in termini di sviluppo: «Se confrontiamo i dati dei flussi turistici con milioni di visitatori con quelli della chiusura dei negozi e della crescita oggettiva del commercio, è chiaro che siamo di fronte a un fallimento».
Una situazione le cui colpe non possono che essere attribuite «all’incapacità delle amministrazioni che si sono susseguite e alle istituzioni nazionali». «Uno dei problemi in città è la difficoltà di capire il tipo di destinazione commerciale delle attività», spiega Di Paolo, «o di basso livello con acquisti spiccioli il che presupporrebbe un flusso elevato di vendite o di altro profilo che, però, richiederebbe tutta una serie di servizi che a Pompei mancano».
Un colpo di grazia al circuito cittadino, senza dubbio, è arrivato dal centro commerciale La Cartiera. «Appare chiaro che tutta una serie di scelte negli ultimi anni sono andate nella direzione di favorire il centro commerciale e non il centro cittadino», incalza il rappresentante dei commercianti, «e adesso anche la nuova Ztl sembra continuare su questa strada». «Gli autobus entreranno in città dal casello di Pompei Ovest, percorreranno viale Unità d’Italia, passando- guarda caso- davanti alla Cartiera e arriveranno all’unico check point posizionato a Piazza Falcone e Borsellino», analizza ancora, «esiste una chiara volontà di creare un valore esterno alla città».
Sul futuro, Di Paolo non è ottimista. Si avvicina anche la data delle elezioni: «Manca del tutto una capacità di programmazione e di trasformare le presenze in economia. Come commercianti avremmo anche delle proposte alla futura amministrazione ma, al tempo stesso, c’è totale sfiducia nella capacità di recepirle. Molte delle nostre richieste sono state snaturate in passato, trasformandosi in un danno piuttosto che in un vantaggio». Il riferimento è alla zona pedonale «inutile se priva, ad esempio, di aree parcheggio custodite» o alle tariffe per la sosta «l’idea era di valorizzare Pompei con il centro commerciale naturale ma con due euro all’ora siamo penalizzati». «La situazione è davvero avvilente», chiude amaro il presidente Ascom.