Corruzione su appalti e lavori pubblici, esplode la bufera giudiziaria al Comune di Meta. Indagato il sindaco Giuseppe Tito, uomo forte del Pd in penisola sorrentina. Sotto accusa anche il comandante della polizia municipale Rocco Borrelli, due funzionari e quattro imprenditori locali. In tutto notificati otto avvisi di conclusione delle indagini preliminari dalla tenenza della guardia di finanza di Massa Lubrense.
Le ipotesi formulate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata sono di corruzione, peculato, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso di ufficio, turbativa d’asta, falsità ideologica, appropriazione indebita ed emissione di false fatture.
Tito risponde di corruzione e induzione indebita per fatti risalenti al 2012 quando ricopriva l’incarico di assessore nella giunta guidata dall’allora primo cittadino e attuale segretario locale Pd Paolo Trapani. Il sindaco ha subito anche un sequestro preventivo di 15mila euro.
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