Torre Annunziata. Il testo della lettera conteneva riferimenti ambigui a capi di vestiario, espressioni particolari riferiti ai cibi e parole che messe insieme potevano rappresentare un linguaggio in codice per lanciare messaggi oltre le barriere del carcere.
Con queste motivazioni i magistrati hanno spiegato la scelta del Tribunale di Sorveglianza di bloccare, diversi mesi fa, quella lettera che Valentino Gionta senior, aveva scritto e provato a inviare indirizzandola ad una donna all’esterno del carcere.
Una sequenza di frasi senza un senso logico che fece scattare l’allarme. Di qui la decisione di bloccare la missiva che – secondo il secondino – conteneva cripitci ordini ai soldati del clan di palazzo Fienga.
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