Torre del Greco. Non bastassero le polemiche legate alla parentopoli all’asilo nido, una nuova bufera si abbatte sulle politiche sociali all’ombra del Vesuvio. Stavolta, a finire sott’accusa tocca all’assessore-fantasma Domenico Balzano – il “sostituto” dell’ex vicesindaco Donato Capone, costretto a lasciare la giunta comunale – finito al centro del mirino degli esponenti locali della Cgil.
Pronti a denunciare «le evidenti difficoltà che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello ha nella gestione delle politiche sociali, il settore diventato merce di scambio per permettere equilibri di interesse in maggioranza e in giunta».
Un chiaro riferimento all’assunzione della fedelissima del presidente del consiglio comunale Pasquale Brancaccio da parte della società cooperativa Il Quadrifoglio di Casagiove – vincitrice dell’appalto da 280.000 euro per la gestione dell’asilo nido -accompagnato da una serie di accuse precise e mirate: «La nostra organizzazione sindacale è preoccupata di un “andazzo” chiaramente penalizzante sotto il profilo dei servizi sociali alle fasce deboli – si legge in una nota della Cgil -. Pertanto, chiediamo venga seriamente attuata una programmazione di un piano di zona in grado di cogliere le effettive necessità della gente».
Poi un lungo elenco di documenti richiesti al Comune e fino a oggi mai ottenuti: la scheda finanziaria e servizi predisposti con risorse assegnate alla terza annualità del piano sociale di zona; il regolamento sulla compartecipazione alla spesa socio-sanitaria; l’accordo di programma per l’integrazione socio sanitaria; la scheda di attività programmate e finanziate del piano di azione e coesione anziani. «Richieste effettuate il 26 luglio 2016 e sollecito il 26 ottobre 2016 – sottolineano i rappresentanti della Cgil – quindi la non trasparenza è palesemente “visibile. Il piano va concertato con le parti, fornendo tutti gli elementi utili al fine di discutere nel merito delle azioni da intraprendere. Il piano sociale di zona deve essere programmato con politiche serie, tese alla salvaguardia e alla tutela del bisogno delle parti deboli della città e non in maniera unilaterale. Pertanto, vogliamo capire chi gestisce in maniera cosi sconsiderata tali deleghe e ottenere risposte ai nostri quesiti». All’assessore-fantasma Domenico Balzano e al suo assessore-ombra Donato Capone fischieranno le orecchie.